Scopa nuova…

Creato il 20 giugno 2015 da Cobain86

Design non sempre significa successo

ramazza sempre bene, come dice spesso mia nonna, facendo appello a quella saggezza contadina che non l’ha mai abbandonata. E così, finita la triennale, sono rimasto scettico davanti ai nuovi professori della specialistica, cercando di capire se vendevano solo fumo o c’era anche un buon arrosto. E, con mia piacevole sorpresa, ho scoperto che cambiare a volte si rivela molto più sorprendente rispetto al rimanere legati alle vecchie idee/conoscenze. Buona lettura!

Facciamo un piccolo passo indietro, torniamo al secondo anno quando ho conosciuto questo presunto “evangelizzatore” delle masse. Non faccio nomi (sarà chiamato CippaLippa) come di consueto, è un forte fan della Apple e adotta i suoi criteri/standard in modo abbastanza rigoroso.

CippaLippa insegna come gestire abilmente i nuovi media, in effetti qualcosa da imparare c’era: la passione per la Apple l’ho ereditata e ampliata da lui, la ricerca della perfezione, fare presentazioni efficaci in pubblico, curare sempre la parte grafica e l’efficacia comunicativa del progetto…

Parlando con lui prima e dopo l’esame ero rimasto piacevolmente impressionato, credevo premiasse veramente il valore aggiunto, mi piacevano i suoi articoli dove diceva che cancellava i commenti inutili e fuori tema sul suo blog, apprezzavo questo rigore perchè pensavo fosse finalizzato ad una giustizia retributiva.

Dopo un mese i commenti erano ancora lì a far muffa, lo segnalo cortesemente e se la prende come un sedicenne a cui rubano l’iPod: a quel punto ho capito che la rivoluzione, che il rigore, che il voler cambiare le cose era tutto un grande bluff, un enorme sogno pindarico nella sua testa che gestiva comportandosi come se fosse Dio in terra e distribuendo evangelizzazioni a braccio.

Una volta approdato alla specialistica, memore di questa esperienza, ho sondato bene il terreno prima di ricadere nello stesso errore: questa volta le cose erano veramente diverse, CippaLippa parla parla ma poi non ha mai pubblicato nessun lavoro mentre il professore di Pubbliche Relazioni dopo due mesi mi aveva già pubblicato due articoli.

Un professore con due lauree (Giurisprudenza e Lettere) e con 8 anni di esperienza in Repubblica aveva visto in me del potenziale che, seguendo gli standard di CippaLippa, non esisteva (forse perchè lui era il primo ad essere accecato dalle sua visione miope su alcune cose).

Il Mac Cube di oggi è un monito per tutti quelli come CippaLippa: saltellano gaudenti come guidati dal sacro spirito ma poi, a volte, a forza di saltellare come indemoniati posseduti, si rendono anche conto di saltare sulle braci e si scottano le terga.

Chi ha veramente una mentalità innovativa può trovare qualche invasato che ne apprezza il potenziale solo a metà, ma la strada prima o poi la trova. Non è certo spippolando tutto il giorno su un MacBook Pro nel proprio ufficio che si crea innovazione ma guardando avanti, stroncando le gambe a chi vuole spadroneggiare (specialmente studenti arroganti e presunti creativi), che stringi stringi si rivelano solo dei mangiafagioli a tradimento.

Abbiate sempre il coraggio delle vostre idee, la forza di tracciare il segno sempre più in là, di vedere già il prodotto realizzato nella vostra mente, di pretendere il massimo come livello qualitativo, di fare presentazioni appassionate: lo status quo di uno qualsiasi non può arrestare la forza creativa di tanti.

Provate, sperimentate e, al limite, sbagliate imparando dai vostri errori: la perfezione è un processo che si raggiunge pian piano, limando tutto quello che può sembrare difficile da capire e rimuovendo tutto quello che appesantisce e basta. Innovare significa soprattutto questo. Buona fortuna a tutti!

Marco


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