Circa 6 miglia a largo della costa di Point Dume a Malibù, California, sul fondo dell’oceano, c’è una struttura dall’aspetto insolito. Sulla base delle immagini ottenute con Google Earth, la formazione sembra mostrare una serie di pilastri su cui poggia un grande pavimento piatto di forma ovale; la combinazione di questi elementi pare essere una sorta di ingresso verso un luogo interno più scuro. L’anomalia si trova a circa 600 metri di profondità, e il diametro maggiore del tetto ovale misura quasi 5 chilometri. Dunque, cosa stiamo osservando esattamente? Come spesso avviene in questi casi, le opinioni sono molte e contrastanti. Secondo il sito web del programma radiofonico “Fade to Black” trasmesso in California, l’anomalia potrebbe essere il “Santo Graal” che gli ufologi hanno cercato negli ultimi 40 anni. I curatori del programma radiofonico hanno realizzato un video nel quale si parla ampiamente dell’anomalia. Jimmy Church, che ospitta “Fade to Black” su Dark Matter Radio Network, ha raccontato all’Huffington Post che lo scorso mese un ascoltatore, che si fa chiamare Maxwell, lo ha contattato inviandogli una curiosa immagine di Google Earth scovata alle coordinate 34° 1′ 23.31″N 118° 59′ 45.64″ W, la quale mostrava qualcosa di strano al largo della costa di Malibù. Dopo di che, Church ha chiesto al graphic designer Dale Romero di catturare il maggior numero di immagini dell’anomalia da angolature diverse. “La mia prima impressione è stata che si trattava di qualcosa di artificiale, una struttura in stile greco”, racconta Church. “Guardandola dall’alto, la forma dell’ovale è quasi perfetta. In natura, nulla è simmetrico, tutto è eroso e ricoperto di rocce, mentre in questo caso abbiamo un ovale perfetto lungo quasi 5 chilometri”. Sui forum ufologici è possibile leggere altre interpretazioni dell’anomalia. Alcuni, facendo riferimento a quello che sembra essere un colonnato, hanno ipotizzato che possa trattarsi di una vestigia dell’antica civiltà di Atlantide; altri, invece, riferendosi alla Teoria della Terra Cava, ritengono che possa essere uno degli accessi per Agarthi, il regno leggendario che si troverebbe all’interno della Terra, descritto nelle opere dello scrittore Willis George Emerson (1856-1918). L’Huffington Post ha chiesto il parere di David Schwartz, geologo della US Geological Survey. “Non vedo nulla di speciale; il fatto che ci sia una superficie piana e poi, sotto di essa, quelle che sembrano una serie di colonne verticali, può far dire a qualcuno che si tratti della porta di accesso a qualcosa di speciale”, dice il geologo. “Penso sia naturale, ed è una parte della piattaforma continentale”, continua Schwarts. “È solo l’esito di un complicato processo di erosione e, forse, di crolli avvenuti quando il livello del mare era più basso”. L’Huffpost ha chiesto anche il parere di John Antony West, un egittologo indipendente che ha vinto il premio Emmy per il documentario girato per la NBC nel 1993, il “Mistero della Sfinge”, nel quale lui e il geologo Robert Schoch hanno presentato diverse prove che dimostrerebbero che la Sfinge di Giza potrebbe essere molto più antica di quanto si pensi. “Le immagini sono un po’ fuorvianti, in quanto sembra che la struttura si trovi sulla spiaggia”, ha detto West osservando le immagini. “Sapendo che si trova a circa 600 metri di profondità, la mia prima reazione è che non fosse artificiale: ho abbastanza esperienza nel distinguere ciò che può essere artificiale da ciò che è naturale”. “Non tutto sembra artificiale”, continua West. “Quelli sembrano dei veri pilastri, ma sono distanziati in modo non uniforme”. Tuttavia, West non esclude la veridicità del fenomeno UFO. “Sono convinto che gli UFO siano una realtà. Ci sono troppe prove là fuori. Oltre a questo, però, non sappiamo null’altro: chi sono, perchè sono qui, e se hanno rapporti con i nostri governi”. Dunque, chi ha ragione? La comunità ufologica che ritiene di aver trovato il Santo Graal cercato per oltre 40 anni, oppure la comunità scientifica ortodossa che ritiene si tratti di una bizzarra formazione naturale? Certamente, la ridda di ipotesi potrebbe trovare una via univoca se si spedisse una telecamera sul fondo per osservare in dettaglio cosa stiamo osservando: la straordinaria fantasia della natura, che modella la Terra in modi del tutto imprevedibili, oppure l’accesso verso un mondo che potrebbe svelarci i segreti dell’Universo o il tesoro perduto di Atlantide? E voi, cosa ne pensate? Fonte: www.ilnavigatorecurioso.it
Circa 6 miglia a largo della costa di Point Dume a Malibù, California, sul fondo dell’oceano, c’è una struttura dall’aspetto insolito. Sulla base delle immagini ottenute con Google Earth, la formazione sembra mostrare una serie di pilastri su cui poggia un grande pavimento piatto di forma ovale; la combinazione di questi elementi pare essere una sorta di ingresso verso un luogo interno più scuro. L’anomalia si trova a circa 600 metri di profondità, e il diametro maggiore del tetto ovale misura quasi 5 chilometri. Dunque, cosa stiamo osservando esattamente? Come spesso avviene in questi casi, le opinioni sono molte e contrastanti. Secondo il sito web del programma radiofonico “Fade to Black” trasmesso in California, l’anomalia potrebbe essere il “Santo Graal” che gli ufologi hanno cercato negli ultimi 40 anni. I curatori del programma radiofonico hanno realizzato un video nel quale si parla ampiamente dell’anomalia. Jimmy Church, che ospitta “Fade to Black” su Dark Matter Radio Network, ha raccontato all’Huffington Post che lo scorso mese un ascoltatore, che si fa chiamare Maxwell, lo ha contattato inviandogli una curiosa immagine di Google Earth scovata alle coordinate 34° 1′ 23.31″N 118° 59′ 45.64″ W, la quale mostrava qualcosa di strano al largo della costa di Malibù. Dopo di che, Church ha chiesto al graphic designer Dale Romero di catturare il maggior numero di immagini dell’anomalia da angolature diverse. “La mia prima impressione è stata che si trattava di qualcosa di artificiale, una struttura in stile greco”, racconta Church. “Guardandola dall’alto, la forma dell’ovale è quasi perfetta. In natura, nulla è simmetrico, tutto è eroso e ricoperto di rocce, mentre in questo caso abbiamo un ovale perfetto lungo quasi 5 chilometri”. Sui forum ufologici è possibile leggere altre interpretazioni dell’anomalia. Alcuni, facendo riferimento a quello che sembra essere un colonnato, hanno ipotizzato che possa trattarsi di una vestigia dell’antica civiltà di Atlantide; altri, invece, riferendosi alla Teoria della Terra Cava, ritengono che possa essere uno degli accessi per Agarthi, il regno leggendario che si troverebbe all’interno della Terra, descritto nelle opere dello scrittore Willis George Emerson (1856-1918). L’Huffington Post ha chiesto il parere di David Schwartz, geologo della US Geological Survey. “Non vedo nulla di speciale; il fatto che ci sia una superficie piana e poi, sotto di essa, quelle che sembrano una serie di colonne verticali, può far dire a qualcuno che si tratti della porta di accesso a qualcosa di speciale”, dice il geologo. “Penso sia naturale, ed è una parte della piattaforma continentale”, continua Schwarts. “È solo l’esito di un complicato processo di erosione e, forse, di crolli avvenuti quando il livello del mare era più basso”. L’Huffpost ha chiesto anche il parere di John Antony West, un egittologo indipendente che ha vinto il premio Emmy per il documentario girato per la NBC nel 1993, il “Mistero della Sfinge”, nel quale lui e il geologo Robert Schoch hanno presentato diverse prove che dimostrerebbero che la Sfinge di Giza potrebbe essere molto più antica di quanto si pensi. “Le immagini sono un po’ fuorvianti, in quanto sembra che la struttura si trovi sulla spiaggia”, ha detto West osservando le immagini. “Sapendo che si trova a circa 600 metri di profondità, la mia prima reazione è che non fosse artificiale: ho abbastanza esperienza nel distinguere ciò che può essere artificiale da ciò che è naturale”. “Non tutto sembra artificiale”, continua West. “Quelli sembrano dei veri pilastri, ma sono distanziati in modo non uniforme”. Tuttavia, West non esclude la veridicità del fenomeno UFO. “Sono convinto che gli UFO siano una realtà. Ci sono troppe prove là fuori. Oltre a questo, però, non sappiamo null’altro: chi sono, perchè sono qui, e se hanno rapporti con i nostri governi”. Dunque, chi ha ragione? La comunità ufologica che ritiene di aver trovato il Santo Graal cercato per oltre 40 anni, oppure la comunità scientifica ortodossa che ritiene si tratti di una bizzarra formazione naturale? Certamente, la ridda di ipotesi potrebbe trovare una via univoca se si spedisse una telecamera sul fondo per osservare in dettaglio cosa stiamo osservando: la straordinaria fantasia della natura, che modella la Terra in modi del tutto imprevedibili, oppure l’accesso verso un mondo che potrebbe svelarci i segreti dell’Universo o il tesoro perduto di Atlantide? E voi, cosa ne pensate? Fonte: www.ilnavigatorecurioso.it
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