La pubblicazione della scoperta di una sepoltura celtica in Serbia, ha gettato nuova luce sulla tribù degli Scordisci, che abitavano, durante la tarda Età del Ferro, le grandi aree della Serbia e della Bulgaria nordoccidentale. La tomba è stata trovata nella regione di Sirmia, nei pressi della città di Sremska Mitrovica.
Si tratta di una sepoltura a cremazione, nella quale sono stati trovati una sorta di "bollitore" di bronzo (simpulum), una fibula ugualmente in bronzo, un coltello in ferro, una fibbia, un fodero decorato con ornamenti geometrici e due lance. Dalla tomba è stata rimossa una spada, presumibilmente per essere venduta, prima che la scoprissero gli archeologi. Purtroppo non si hanno informazioni sulla stessa.
La sepoltura di Sremska Mitrovica ha una serie di interessanti caratteristiche. Tutti i reperti mostrano stretti parallelismi con quelli restituiti da sepolture celtiche nei Balcani, risalenti alla fine del II-I secolo a.C.. Due speroni in ferro con terminazioni a forma di bottone sono stati datati al I secolo a.C.. Finora non erano stati mai trovati speroni nelle sepolture celtiche dei Balcani centrali al di fuori di un altro paio, facente parte di un corredo funerario, tornati alla luce a Popica, in Bulgaria.
Il bollitore bronzeo, invece, ha analogie con i ritrovamenti nel territorio degli Scordisci lungo il Danubio, nell'attuale Serbia, ed altri esempi in Romania, tutti datati al I secolo a.C. Il coltello ritrovato nella sepoltura celtica non rientra nella tradizione dei coltelli da combattimento scordisci. Si tratta, pertanto di un coltello destinato a riti funebri e l'ornamento a forma di orecchino presente sul manico lo identifica come appartenente ad una sepoltura femminile.
Degno di nota, nella sepoltura, è la deliberata deformazione delle punte di lancia prima che queste venissero deposte nella tomba. Si tratta del rito dell'"uccisione degli oggetti", una pratica comune tra i Celti dei Balcani nella tarda Età del Ferro.