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"Scoperta una Misteriosa Divinità Romana in Turchia"

Da Risveglioedizioni
Risveglio Edizioni, Libri, Spiritualità, Meditazione, Medicina, Cosmologia, Arte, Filosofia, Ufologia, Federico Bellini, Ambra Guerrucci, Osho, TV Una scultura raffigurante una misteriosa divinità romana, mai osservata prima d'ora, è stata rinvenuta durante gli scavi di un tempio romano in Turchia del 1° secolo a.C.
L’immagine di un enigmatico dio barbuto che emerge da quella che sembra una pianta o un fiore è stata scoperta durante gli scavi di un tempio romano del 1° secolo a.C. in Turchia, nei pressi del confine con la Siria. Si tratta di una divinità completamente sconosciuta agli esperti. “È chiaramente un dio, ma al momento è difficile dire di chi esattamente si tratta”, ha confessato a Live Science Micheal Blömer, archeologo dell’Università di Muenster, Germania, impegnato nel sito. Il rilievo era inglobato in un muro di sostegno realizzato successivamente per l’edificazione di un monastero cristiano medievale. “Ci sono alcuni elementi che ricordano le antiche divinità del Vicino Oriente, quindi potrebbe essere una divinità più antica del pantheon romano”, continua Blömer. L’archeologo tedesco non è il solo ad essere confuso; più di una dozzina di esperti contattai da Live Science non hanno idea a quale divinità appartenga l’immagine scoperta in Turchia. Il tempio si trova su una montagna nei pressi della moderna città di Gaziantep, in una delle più antiche regioni della Terra abitate stabilmente, crocevia, per millenni, di diverse culture, dai Persiani agli Ittiti, fino ai Siri. Durante l’età del bronzo, la città si trovava sulla strada che collegava la Mesopotamia al Mediterraneo Antico. Risveglio Edizioni, Libri, Spiritualità, Meditazione, Medicina, Cosmologia, Arte, Filosofia, Ufologia, Federico Bellini, Ambra Guerrucci, Osho, TV Nel 2001, quando la squadra di Blömer ha iniziato a scavare, il sito era quasi invisibile in superficie. Nel corso degli anni, l’accurato scavo ha portato alla luce i resti di una struttura dell’età del bronzo antica e un tempio romano dedicato a Giove Dolicheno. Di origine hittita, era venerato come dio della fertilità e della folgore. Fu identificato anche come Ahura Mazda della religione zoroastriana. Il culto fu importato a Roma dalle legioni in ritorno dalla guerra insieme alla religione mitraica diffondendosi in Italia tra il II e il III sec. Come Mitra aveva un culto misterico in cui si riteneva che il dio propiziasse il successo e la sicurezza dell’organizzazione militare. Generalmente è rappresentato con una scure e una folgore in mano. Dopo che il tempio fu distrutto, i cristiani del medioevo costruirono sulle fondamenta del sito il monastero di San Salomone, e dopo le Crociate, il sito divenne il luogo di sepoltura di un importante santo musulmano. La squadra di Blömer stava scavando una delle vecchia mura del contrafforte, quando è venuto alla luce il rilievo coperto dall’intonaco medievale. L’effige raffigura un uomo barbuto che emerge da quella che sembra una pianta. Alla base dell’immagine sono raffigurate una mezzaluna, una rosetta e una stella. La parte alta del rilievo è danneggiata, ma quando era completa doveva raggiungere l’altezza di un essere umano. “È stata piuttosto grande la sorpresa quando abbiamo trovato il bassorilievo”, racconta Blömer. La misteriosa divinità potrebbe essere la romanizzazione di un dio locale del Vicino Oriente; gli elementi agricoli suggeriscono un legame con i riti di fertilità. Ma oltre a questo, l’identità della divinità sconcerta gli esperti. Secondo gli esperti, la migliore possibilità per identificare il dio enigmatico è quella di trovare una rappresentazione simile da qualche altra parte del sito, accompagnata con una scritta che ne descriva l’identità. Fonte: www.ilnavigatorecurioso.it

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