I social network, si sa, hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare, perché hanno contribuito a ridurre tempi e spazi al flusso delle informazioni, con tutti i
pro e
contra del caso. La dimensione social che si è andata sviluppando sempre più in questi ultimi anni con l'avvento dei social media ha investito inevitabilmente anche le scienze, al punto tale da aver creato realtà come la
citizen science, in cui cittadini comuni, esperti del settore o semplici appassionati possono dare seri ed importanti contributi alla scienza, a volte in maniera addirittura inconsapevole (vedi a titolo di esempio il caso di
Foldit).
Se ad esempio un nostro contatto su Facebook postasse una foto di un fiore che non conosce, è possibile che nell'arco di alcuni minuti qualcuno capisca di che fiore si tratta, con buona pace della curiosità del fotografo. Ovviamente ciò è tanto più probabile quanto più nutrita è la schiera di contatti potenzialmente in grado di dare un aiuto concreto, perciò possiamo immaginare che se ad esempio fossimo degli entomologi abbastanza
social, potremmo riempire la nostra rete sociale con tanti altri contatti esperti e provenienti da diverse zone del globo, in modo da aiutarci gli uni con gli altri nella scoperta di nuove specie di
insetti e stabilire così nuove interessanti quanto inaspettate collaborazioni.
Panorpa communis,
la mosca scorpione
Proprio questo è accaduto di recente. Alcuni ricercatori della University of Alaska Fairbanks hanno scoperto un insolito insetto sull'isola Principe di Galles, in Alaska, appartenente ad un gruppo che potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere le origini evolutive delle pulci. L'insetto scoperto, dopo uno studio attento, è stato incluso nell'ordine Mecoptera, di cui fanno parte anche le curiose mosche scorpione.
Quando l'insetto è stato portato allo University of Alaska Museum, nessuno è stato in grado di identificarne neanche l'ordine, allora i ricercatori hanno deciso di postarne una foto su Facebook in modo che potessero vederla anche i loro amici entomologi. Uno di questi, Vincent Ivie della Montana State University, è riuscito a stabilire l'appartenenza dell'insetto al genere Caurinus, di cui finora si conosceva soltanto una specie, e la conferma è arrivata in seguito grazie all'analisi del patrimonio genetico dell'insetto, oltre ad un attento studio tassonomico.
La nuova specie è stata chiamata
Caurinus tlagu ed insieme all'altra specie dello stesso genere appartiene ad un gruppo risalente al periodo Giurassico, intorno a 145 milioni di anni fa.
L'importanza di Caurinus tlagu risiede nella sua stretta parentela con i mecotteri, ordine nel quale è stato inserito, pur avendo una vaga somiglianza con gli esponenti più noti di questo gruppo, ma nel contempo ha le caratteristiche anatomiche e la capacità di saltare che lo fanno somigliare ad una pulce, che invece appartiene all'ordine degli afanitteri; ciò potrebbe aiutare a rafforzare l'idea già radicata che gli afanitteri siano derivati dai mecotteri, e non è escluso un
downgrade degli afanitteri al
rango di sottordine dei mecotteri, come alcuni studiosi di tassonomia vorrebbero, qualora ulteriori elementi tassonomici potessero chiarirlo.
E' probabile che Caurinus tlagu possa rappresentare un fondamentale anello di congiunzione tra i gruppi. Intanto guardate Caurinus tlagu ripreso in un video a saltare come una pulce ^__^
Derek Sikes, Jill Stockbridge (2013). Description of Caurinus tlagu, new species, from Prince of Wales Island, Alaska (Mecoptera, Boreidae, Caurininae) ZooKeys DOI: 10.3897/zookeys.316.5400