
Echinophyllia tarae
Gli ultimi studi sui coralli dell’atollo di Gambier risalgono al 1974, quando il biologo Jean-Pierre Chevalier ha redatto per la prima volta una catalogazione di 60 specie di sclerattinie zooxantellate e non, ricordando che Scleractinia è l'ordine di cnidari a cui appartengono le madrepore, cioè i celenterati costruttori di barriere coralline, mentre le zooxantelle sono le alghe unicellulari che vivono in simbiosi con i polipi di alcuni coralli. Da allora, non ci sono stati studi ulteriori fino a quelli condotti dai ricercatori di Tara Oceans, che hanno permesso la classificazione di nuove specie coralline prelevate da 24 siti differenti.
«Molti gruppi di animali - spiega Francesca Benzoni - sono piccoli, rari e spesso poco noti, anche se sono delle vere miniere di biodiversità inesplorata e spesso sono alla base di un ecosistema. In particolare, i coralli sono invertebrati carismatici, costruttori delle scogliere coralline e responsabili dei delicati equilibri necessari al mantenimento dell’ecosistema più ricco dei nostri mari. Proprio per questo, e a causa dei diversi fattori che minacciano la loro sopravvivenza, hanno ricevuto e continueranno a ricevere l’attenzione della comunità scientifica». Di seguito la videointervista alla biologa Francesca Benzoni: Benzoni, Francesca (2013). Echinophyllia tarae sp. n. (Cnidaria, Anthozoa, Scleractinia), a new reef coral species from the Gambier Islands, French Polynesia. , 59-79. DOI: 10.3897/zookeys.318.5351 ZooKeys DOI: 10.3897/zookeys.318.5351
