Il telescopio spaziale Hubble ci regala un’altra interessantissima scoperta, alcune galassie, forse le più antiche sono nate 13 miliardi di anni fa, quando l’universo era ancora giovanissimo e buio- La scoperta, in via di pubblicazione sulla rivista The Astrophysical Journal, si deve ai telescopi del Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e del telescopio spaziale Hubble, nell’ambito di un progetto di ricerca a guida italiana, coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. I ricercatori hanno anche potuto capire che quando si sono formate queste antichissime galassie, insieme alle prime stelle, l’idrogeno gassoso presente nell’universo era elettricamente neutro, e capace di assorbire la luce ultravioletta emessa dalle stelle, è proprio grazie a questo che la radiazione ultravioletta inizia a stimolare il gas rendendolo presto ionizzato ovvero carico, ma anche sempre più trasparente alla luce ultravioletta.
Adriano Fontana dell’INAF-Osservatorio astronomico di Roma che ha guidato il progetto ha spiegato: ”Gli archeologi possono ricostruire la linea del tempo dagli artefatti che trovano nei diversi strati di terreno. Gli astronomi sono ancora più fortunati: possiamo osservare direttamente il passato lontano e vedere la debole luce delle diverse galassie a diversi stadi di evoluzione cosmica. La differenza tra le galassie ci mostra le condizioni dell’Universo che mutano in questo periodo così importante, e quanto in fretta si verificavano questi cambiamenti.”
L’ultimo studio ha messo in evidenza la riga Lyman-alfa, ossia la riga di emissione dell’idrogeno gassoso,permettendo di stabilirne, sulla base del red shift, la distanza e di ordinarle in una sorta di linea temporale.