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Scoperte le più antiche tracce fossili di artropodi in ambra

Da Naturamatematica @naturmatematica
Un gruppo internazionale di paleontologi ha scoperto le più antiche tracce fossili di artropodi conservati in ambra finora rinvenute. Si tratta di un esemplare di mosca e 2 acari, delle dimensioni di pochi millimetri, ma rappresentano un'importante scoperta perché risalgono al Triassico, ossia circa 230 milioni di anni fa, ben 100 milioni di anni prima dei più antichi fossili di artropodi conservati in ambra finora noti. Anche se gli artropodi esistono sulla Terra da un tempo ben più lungo, essendo comparsi più di 400 milioni di anni fa, la scoperta fatta da questo studio, pubblicata il 27 agosto sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, deve la sua importanza alle mirabili capacità dell'ambra di conservare numerose caratteristiche degli organismi imprigionati, e questo è fondamentale quando si ha a che fare con gli invertebrati, le cui parti molli difficilmente lasciano tracce significative nel processo di fossilizzazione. Se può essere ancora una volta motivo di orgoglio per la ricerca in Italia, è doveroso sapere che le goccioline di ambra sono state rinvenute sulle nostre Dolomiti dagli italiani Eugenio Ragazzi e Guido Roghi dell'Università di Padova. Circa 70000 minuscole goccioline sono state studiate da un team di scienziati tedeschi coordinato da Alexander Schmidt della Georg-August University di Gottinga, al fine di verificarne la tipologia di inclusione, e la scoperta di 3 esemplari di artropodi è stata del tutto inattesa e, quindi, sorprendente! Scoperte le più antiche tracce fossili di artropodi in ambra Dei 3 esemplari rinvenuti, i 2 di acari appartengono a ben 2 nuove specie, denominate Triasacarus fedeli e Ampezzoa triassica, e appartengono al gruppo Eriophyoidea, di cui finora sono i più antichi rappresentanti fossili. Tutte le specie di questo raggruppamento si nutrono di vegetali e spesso formano galle abnormi sulle foglie, per cui si può supporre che anche le 2 nuove specie fossero erbivore. Esse, inoltre, presentavano già 230 milioni di anni fa caratteristiche anatomiche molto simili alle specie del gruppo viventi oggi, con lievi differenze nell'organizzazione delle appendici; ad esempio recavano solo 2 paia di zampe, anziché le classiche 4 degli acari odierni. A differenza degli altri acari affini, le 2 specie rinvenute probabilmente si nutrivano a spese di foglie di conifere: infatti le piante a fiore sono comparse soltanto in seguito (anche se i più antichi resti fossili di piante a fiore risalgono a 215 milioni di anni fa...) e i 2 esemplari si sono conservati grazie alle foglie di un albero appartenente alla famiglia estinta delle Cheirolepidiaceae.
Secondo gli studiosi, in seguito alla comparsa ed esplosione adattativa delle piante a fiore, il gruppo Eriophyoidea potrebbe aver subito a sua volta una rapida diffusione, preferendo così nutrirsi dei "nuovi arrivati": delle 3500 specie di acari vegetali viventi oggi, infatti, solo il 3% si nutre di conifere.
Per quanto concerne invece la mosca, non si è conservata altrettanto bene, per cui non è stato possibile identificarne la specie. Tuttavia, questa scoperta rappresenterà sicuramente uno stimolo a cercare nuovi fossili di artropodi del Triassico, alcuni dei quali potrebbero offrire un notevole contributo a comprendere lo scenario evolutivo ed ecologico di questo periodo, fondamentale per la storia biologica del nostro pianeta, in quanto successivo all'estinzione di massa che ha segnato la fine del Permiano, nota come la più grande delle Big Five (le grandi 5 estinzioni di massa del passato), con l'appellativo di Great Dying.
Schmidt AR, Jancke S, Lindquist EE, Ragazzi E, Roghi G, Nascimbene PC, Schmidt K, Wappler T, & Grimaldi DA (2012). Arthropods in amber from the Triassic Period. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America PMID: 22927387

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