Scoperte tracce di Onde Gravitazionali , ovvero i primi vagiti dell’Universo

Creato il 23 marzo 2014 da Ignorante

Le Onde Gravitazionali

Un gruppo di ricercatori dell’università di Harward facenti parte dell’esperimento BICEP2 (Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization) ha annunciato di aver registrato o meglio catturato il segnale delle onde gravitazionali nelle perturbazioni della radiazione cosmica di fondo dell’Universo più semplicemente l’eco o impronta dei primissimi istanti dell’inizio dell’universo, questa scoperta se confermata sarebbe una prova incontrovertibile della teoria inflazionistica dell’ Big Bang e l’esistenza delle onde Gravitazionali previste nel principio di relatività generale di Einstein. Prima di inoltrarci nell’argomento cerchiamo di capire cos’e il Bing Bang che significa grande esplosione, in realtà la scienza prevede che l’universo iniziò ad espandersi a partire da una condizione iniziale estremamente calda e densa e che questo processo di espansione continua tuttora, in pratica descrive un universo in continua espansione e raffreddamento a partire

da una microscopica regione di spazio con densità di particelle talmente elevata da imprigionare persino la luce quindi la teoria del Big Bang descrive come il nostro universo evolve, non come esso iniziò, Per dirla alla Zichichi è come se dall’esterna della casa ascoltiamo un botto ma non possiamo vederlo perché’ nascosto dai muri , ma possiamo verificarne gli effetti osservando i vetri che si frantumano , dobbiamo interpretare così l’esperimento BICEP2 con il quale gli scienziati studiando la polarizzazione della radiazione cosmica ovvero il percorso della stessa radiazione sono riusciti a distinguere il segnale delle onde gravitazionali dalle perturbazioni della radiazione cosmica di fondo dell’Universo, ovvero ciò che rimane delle radiazioni ed energia emesse dal Big Bang, questo significa che abbiamo scoperto gli effetti ad oggi delle onde gravitazionali sorte dopo 20 /30 secondi dal Big Bang e non delle vere proprio Onde Gravitazionali , possiamo quindi considerare l’esperimento Bicep2 come la prova più vicina a quella che dia validità scientifica al modello inflazionistico dell’universo e l’esistenza stessa delle onde gravitazionale , in pratica siamo vicino a conoscere per certo cosa sia successo 20 secondi dopo il Bing Bang. Ma cosa è il modello Inflazionistico dell’Universo? in parole semplici quanto è iniziato con un breve periodo di espansione convulsa e frenetica che ha coinvolto una microscopica regione di spazio-tempo, dopo la rapida inflazione iniziale, l’espansione è proseguita a ritmi meno frenetici creando anche la parte di universo osservabile. Sempre secondo tale modello è stata proprio l’inflazione ad aver generato strutture come pianeti e galassie : nella microscopica regione di spazio-tempo iniziale e’ stata proprio l’inflazione ad aver influenzato le casuali fluttuazioni quantistiche , in pratica l’inflazione avrebbe ampliato le variazione di stato dell’energia ovvero particelle che compaiono dal nulla per brevi attimi cosi come stabilito dal principio d’indeterminazione di Heisenberg provocando la costituzione un piccolo coagulo indistinto di materia e di energia estremamente compatto con le quali la gravità ha costruito l’’universo osservabile e non, con stelle e galassie Il Bicep2 oltre a dare validità scientifica al inflazionismo ancestrale cerca di dare certezza all’esistenza delle Onde Gravitazionali che sono increspatura dello spazio-tempo previste dalla gia’ citata teoria della relatività generale di Einstein. In poche parole tutte le onde elettromagnetiche sono prodotte da cariche accelerate le onde o radiazioni causate dall’accelerazione delle masse nello spazio-tempo non sarà di tipo elettromagnetico, bensì gravitazionale, con il passaggio di un’onda gravitazionale lo spazio-tempo si contrae e si dilata alternativamente , da considerare che con lo spazio-tempo si intende la struttura quadridimensionale dell’universo composta cioè da quattro dimensioni, lunghezza-larghezza-profondità e il tempo , le onde sarebbero quindi capace di modificare non solo la lunghezza larghezza e profondità della realtà ma anche e soprattutto il tempo, e ovvio che io, misero ricercatore ufologo, ipotizzo il fatto che i viaggi nel tempo almeno teoricamente sono possibili, poter catturare un’ onda gravitazionale rappresenta non solo una tappa fondamentale per dare infine certezza al modello inflazionistico (senza onda niente Big Bang) ma anche poterne studiare gli effetti sul tempo al fine di poter ,perché’ no , viaggiare nel tempo e raggiungere civiltà lontanissime dalla nostra galassia. Il problema principale nel catturare l’onda gravitazionale sta nel fatto che ipotetici rilevatori dell’onda si comporterebbero in egual modo allo spazio tempo quando attraversato dalle stesse onde ovvero contraendosi ed allargandosi per cui sarebbe impossibile misurarle.   La scienza ovviamente reputa che niente  e’ impossibile ha messo a punto tre diversi progetti quali Virgo, Ligo ed Elisa con la prospettiva di poterne catturare qualche onda Il progetto Virgo e’ frutto di una collaborazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso e il Consiglio Nazionale delle Ricerche francese (Cnrs) In pratica si tratta di un interferometro laser (strumento per misurare onde) un braccio di circa 3 Km che nel 2020 farà vedere direttamente le onde gravitazionali prodotte dalle esplosioni di supernove o quelle generate dai buchi neri Discorso simile riguarda Virgo, un interferometro di Michelson situato a Livingston: un gigantesco tunnel vuoto a forma di elle, lungo 4 km con specchi sospesi alle estremità . In pratica dovrebbe rilevare i piccolissimi movimenti degli specchi causati dalle onde gravitazionali. Progetto piu’ ambizioso e’ sicuramente Elisa progetto dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), composto da tre satelliti distanti parecchi chilometri uno dall’altro che dovrebbe vedere le onde gravitazionali prodotte dai buchi neri super massivi al centro delle galassie. Aspettando che finalmente un’onda gravitazionale venga catturata non possiamo che sognare: anche questo e’ scienza

L’inflazionato d’autore

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