Tre kalashnikov, un fucile mitragliatore capace di sparare proiettili in grado di perforare auto corazzate, un normale fucile a pompa.
Queste sono le armi di un arsenale ritrovato dalla polizia in un’abitazione sita nel comune di San Cipriano D’Aversa, in provincia di Caserta, nascoste dietro una intercapedine ricavata in un muro.
Il proprietario dell’abitazione, Nicola Pagano, originario di Napoli, un insospettabile muratore di 42 anni con piccoli precedenti penali che non risulta essere affiliato a nessun clan camorristico, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
La stanza dove erano state nascoste le armi, ben lubrificate e pronte all’uso, è stata individuata grazie ad una vistosa macchia d’umidità, notata dagli agenti su una delle pareti della cantinola-garage dell’abitazione.
L’operazione rientra nelle indagini coordinate dalla Procura distrettuale di Napoli e dirette dal procuratore aggiunto Federico Cafiero De Raho, contro il clan dei Casalesi, in particolare modo contro l’ala capeggiata dal latitante Michele Zagaria.
In queste ore, gli agenti della squadra mobile ed i pubblici ministeri della Dda sono impegnati nel comprendere circa le modalità di utilizzo di queste armi, che non sono del genere utilizzato per le rapine in banca o nelle agenzie di scommesse, e neanche per le estorsioni.
Il sospetto è che i fucili, in particolar modo quello che spara proiettili capaci di perforare auto corazzate, dovessero servire per un attento ai danni di magistrati.
Sospetto, d’altronde, rafforzato anche dai racconti di diversi collaboratori di giustizia.
Il ritrovamento di queste armi da guerra è avvenuto nel corso di alcune perquisizioni finalizzate alla cattura di latitanti del potente cartello criminale denominato i Casalesi, in particolar modo del gruppo che fa capo a Michele Zagaria, ricercato dal 1995, per associazioni di stampo mafioso, omicidio, estorsione, rapina ed altro, e dall’otto febbraio 2000 sono state diramate le ricerche in campo internazionale per l’arresto ai fini dell’estradizione, come dichiara il ministero dell’interno.
Giuseppe Parente