Un’importantissima scoperta, effettuata di recente da un gruppo di ricercatori britannici, ha permesso di compiere un passo avanti verso la comprensione di ciò che si verifica al momento della morte.
Quando le singole cellule muoiono, si innesca una reazione chimica a catena che porta alla rottura dei componenti cellulari e ad un accumulo di detriti molecolari. Ma mentre queste reazioni sono ben comprese a livello cellulare, molto poco si sa di come la morte raggiunga tutte le cellule dell’organismo.
Il sopraggiungere della morte è stato osservato al microscopio, abbiamo detto, in uno degli organismi più semplici e studiati nei laboratori di biologia e genetica: il minuscolo verme Caenorhabditis Elegans. La morte appare come un’onda fluorescente, causata da un processo di necrosi, che si diffonde nelle cellule. Effetto che dipende da una sostanza chiamata acido antranilico la cui propagazione avviene tramite il calcio, che agisce come “messaggero” di cellula in cellula.
Ciò suggerisce che il decesso dovuto a un’infezione è più facile da rallentare perché è innescato da un numero minore di processi, mentre la morte dovuta all’invecchiamento è più difficile da ritardare perché entrano in gioco numerosi processi che agiscono in parallelo e che risultano più difficili da contrastare.
Il professor Gems spiega: “Abbiamo identificato il percorso chimico di auto-distruzione che propaga la morte delle cellule dei vermi, che vediamo nella forma di un blu fluorescente brillante che viaggia attraverso il corpo”. La fine biologica della vita di un verme rivela quindi come avviene la morte: un’onda che si diffonde da cellula a cellula finché l’organismo viene meno. Gems conclude, spiegando l’intento dello studio.
Ci si chiede se tutto questo sarà possibile. Se, attraverso una maggiore comprensione del processo della morte, si potrà operare su di esso e riuscire un giorno a bloccarlo. Stando così le cose, quella di questi studiosi inglesi, sarebbe davvero una scoperta rivoluzionaria. L’uomo che si sostituisce a Dio, l’uomo che vive in eterno e al tempo stesso riesce a dare una risposta alla domanda che si pone da sempre.
Cosa succede quando si muore? Nulla, sarebbe la risposta.
Niente perché non si muore più. Gli scienziati interromperebbero il processo cellulare, e si tornerebbe a vivere. Certo la cosa sarebbe inquietante, e la conclusione che ne possiamo trarre è una sola. La morte fa sempre paura, da qualunque prospettiva la si guardi. E per questo, purtroppo, non c’è cura.
Written by Cristina Biolcati