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Scoperto l’aggressore di Belpietro. È Spiderman

Creato il 06 ottobre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Scoperto l’aggressore di Belpietro. È SpidermanCondominio di Belpietro. (Interno notte). Il pm Maria Grazia Pradella, uno dei titolari dell’inchiesta sulla presunta aggressione al direttore di Libero, decide di ripercorrere la vicenda attentatuni girandone il film. Chiamato un attore suppergiù con la stessa corporatura dell’aggressore, la pm dà “azione” e inizia la scena. (Panoramica). Alessandro M., caposcorta di Belpietro, scende le scale accendendosi una sigaretta. Ha appena tirato la prima boccata quando si imbatte in un uomo che lo fissa, estrae la pistola e gliela punta in faccia. (PPP). Sguardo atterrito del bodyguard. La pistola fa cilecca. (Panoramica). L’attentatore inizia a fuggire saltando tre a tre le scale mentre la guardia (zoom sulla patta dei pantaloni) che si è fatta la pipì addosso, estrae la sua pistola e inizia a sparare. Il killer continua la corsa giù per le scale fino a imboccare la porta d’uscita sul giardino del condominio. (Panoramica. Esterno notte). Si avvicina di corsa al muro di cinta, sta per scavalcarlo quando si accorge che è troppo alto. Due metri. Prova una, due, tre volte. Nulla. Decide allora di porre fine al suo anonimato e, togliendosi la camicia da finanziere, si mostra nel suo vero aspetto: è Spiderman. Con un salto ragnesco scavalca il muro per perdersi nella notte. (Campo lungo). Titoli di coda. Fine. A quel punto la pm inizia a porsi qualche domanda. E si rende conto che la storia del bodyguard, da otto anni al servizio del testimonial prediletto dalla Oral B, fa acqua da tutte le parti è, per farla breve, una sceneggiatura piena di buchi. Sà, come direbbero i Romani, di “sòla”. Noi siamo convinti che tutta questa storia sia il frutto della fantasia un po’ perversa della guardia del corpo non nuova a queste mattane da superego, e che il direttore di Libero non c’entri nulla. Non pensiamo, insomma, che si possa parlare di montatura “ad usum”, ma vediamone un momento gli effetti. Belpietro, in una volta sola, si è preso tonnellate di solidarietà bipartisan, è diventato il Saviano di Berlusconi e ha rinforzato il suo traballante ruolo di direttore di Libero. A Roberto Maroni è stata offerta su un piatto d’argento “l’emergenza criminalità”, che tanto è servita alla Lega per raccogliere una barca di voti (le rapine nelle ville del Nordest) e passare per partito “cazzuto”.Al popolo del pidielle di confezionarsi un eroe piccolo-piccolo e poter dire alla sinistra: “Vedete, ce li abbiamo anche noi i martiri della libertà”. Ovviamente chi ne ha approfittato alla grande è stato Belpietro che si è lasciato intervistare dal Tg1, Tg2, Tg3, Rete4, Canale5, ItaliaUno, La7, La7Gold, MTV, SkyTg24, Radio Padania e perfino dalla emittente indonesiana Mapute Libera che ha inviato il suo giornalista via FedEx. Il tema ricorrente nelle interviste è stato il clima. Travestitosi da Giuliacci, con tanto di cartina geofisica dell’Italia alle spalle, Maurizio Bel Sorriso ha infatti descritto il clima autunnale di odio della penisola, facendo intendere che i mandanti del suo vile attentato sono da ricercarsi fra quelli che lo dipingono come un servo quando lui, tutt’al più, è un maggiordomo. Fra le righe dei discorsi di Belpietro, che tutto aveva meno che la faccia di uno che ha rischiato di essere sparato, si potevano intuire perfino i nomi e i cognomi dei presunti mandanti del presunto attentato a un presunto giornalista. Buona giornata.

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