Un gruppo di biologi del Monterey Bay Aquarium Research Institute e della Dalhousie University ha scoperto un nuovo gruppo di alghe in grado di sopravvivere in acque dolci e salate. Definite come "rappemonads", hanno un DNA completamente differente da quello delle altre alghe note, e sono probabilmente un nuovo e vasto gruppo di microrganismi.
Il nome "rappemonads" viene dal professor Michael Rappé, professore dell'Università delle Hawaii che negli anni '90 sequenziò il DNA di queste bizzarre alghe. Al tempo queste alghe non furono identificate, ma il team di ricerca ha ora scoperto che si tratta di un organismo vivente diffuso dal Pacifico all'Atlantico, in mari, fiumi e laghi.
Le rappemonads sono alghe in grado di sopravvivere in diversi habitat, in acqua salata e dolce, e a vaste differenze di temperatura. "Basandoci sulle prove raccolte fino ad ora, credo sia ragionevole dire che le rappemonads si possano trovare in molti degli oceani di tutto il mondo" spiega Sebastian Sudek, co-autore della ricerca. "Non sappiamo quanto siano comuni in acque dolci, ma i nostri campioni non provenivano da fonti insolite, ma provenivano da piccoli bacini e laghi".
E' curioso il fatto che un'alga così diffusa non sia stata scoperta in precedenza. "Sono troppo piccole da essere notate dalle persone che studiano alghe più grosse come le diatomee, e possono essere scartate da ricercatori che studiano alghe molto piccole, come il picoplankton" spiega Sudek.
"Le rappemonads" continua Sudek "sono soltanto uno dei tanti microrganismi su cui non sappiamo nulla, il che rende questo campo della ricerca eccitante".
"Ora consideriamo tutte le alghe come molto simili tra loro" spiega Alexandra Worden, altra autrice dello studio. "E' come se avessimo combinato ogni cosa, dal topo all'essere umano, e avessimo pensato che tutti hanno lo stesso comportamento e la stessa influenza sull'ecosistema. E' chiaro che topi e esseri umani hanno comportamenti diversi e differente impatto!".
Altra cosa curiosa su queste alghe è il fatto che, nonostante il DNA sia stato sequenziato oltre 10 anni fa, gli scienziati non sono stati in grado di vederle per diverso tempo, dato che non sapevano a quali caratteristiche fisiche fare attenzione per distinguerle dal resto delle alghe già note.
Per risolvere questo problema, è stato utilizzato un composto fluorescente che ha reso i cloroplasti delle rappemonads brillanti di luce verde. A quel punto, è stato possibile osservare queste alghe al microscopio.
Dato che le rappemonads contengono cloroplasti, i ricercatori ritengono che queste alghe sopravvivano tramite processi fotosintetici. Ma il loro impatto sugli ecosistemi acquatici è ancora del tutto sconosciuto. "C'è un'urgenza tremenda di capire i cicli biogeochimici" dice Worden. "Le alghe marine sono la chiave di questi cicli, estraendo anidride carbonica dall'atmosfera e rilasciando ossigeno, che noi respiriamo. Fino a quando non ci sarà un reale censimento delle alghe marine, e una comprensione di come ogni gruppo possa prosperare, sarà molto difficile creare dei modelli dei cicli biogeochimici globali. Questi modelli sono essenziali per predire come il cambiamento climatico avrà impatto sulla vita terrestre".
Newly discovered group of algae live in both fresh water and ocean—
may have worldwide distribution.