Circa un anno fa, più precisamente a fine maggio 2012, dilagava la notizia che in Turchia è stato scoperto un Vangelo in cui Gesù non sarebbe morto sulla croce, bensì un altro uomo sarebbe stato crocifisso al posto suo.
L’antico manoscritto è stato rinvenuto dalle autorità turche nel 2000, durante un’operazione anti-contrabbando. Si tratterebbe del Vangelo di Barnaba, uno dei discepoli di Gesù, scritto con lettere d’oro su pelle di animale. Più precisamente, scritto in aramaico con alfabeto siriaco su fogli di pelle, e, secondo i musulmani, si tratterebbe del Vangelo di Barnaba, un originale in seguito soppresso.
Tale opera contiene delle affermazioni in netto contrasto con la tradizione e la religione cristiana, in particolare con il Nuovo Testamento, e presenta versioni del tutto distanti anche dai testi apocrifi.
Ma cosa contiene di tanto clamoroso? Principalmente tre affermazioni.
Primo, Gesù non è figlio di Dio, ma un grande profeta. Sono solo gli altri a definirlo così.
Secondo, Gesù in realtà non sarebbe morto crocifisso. La versione di Barnaba è parecchio bizzarra in proposito, e racconta che quando Giuda tradì Gesù, Dio inviò i suoi arcangeli in Terra che mutarono le sembianze del traditore in modo tale che assomigliasse a Gesù. In pratica, ad essere crocifisso, sarebbe stato Giuda e non Gesù.
Terzo, Gesù stesso predisse l’avvento di Maometto, considerato il vero messaggero di Dio.
Ma torniamo alla figura di Barnaba, chi è costui? Barnaba è un apostolo venerato come santo sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. In origine egli si chiamava Giuseppe ed era giudeo, emigrò a Cipro con la famiglia e si convertì al cristianesimo. Vendette tutti i suoi averi e donò il ricavato alla Chiesa appena nata.
Venne chiamato Barnaba dopo il battesimo, che significa “figlio della consolazione”. Insieme a Paolo fu un evangelizzatore in Siria, a Cipro, in Asia Minore, poi andò a Roma ed a Milano. In particolare, egli viene considerato proprio il primo vescovo della città di Milano. Per tutta la vita continuò a viaggiare e morì lapidato a Salamina, isola della Grecia situata nel mar Egeo.
La polizia turca, come si è detto, è venuta in possesso del manoscritto nel 2000, in seguito alla cattura di una banda di malviventi, accusata di scavi illegali, furti e commercio di antichità. Dal Palazzo di Giustizia, nella capitale turca Ankara, è stato trasferito sotto scorta armata, al Museo Etnografico della città.
“La scoperta dell’originale Vangelo di Barnaba mina la Chiesa cristiana e la sua autorità” afferma l’Agenzia Basij, che per prima ne ha dato notizia, e ancora “ rivoluzionerà la religione nel mondo”.
Secondo l’Agenzia Basij il manoscritto risalirebbe al quinto-sesto secolo d.c., secondo gli storici è invece databile molto più avanti, intorno al 1500.
La polemica non è tardata a scoppiare, visto che alcuni vedono questo fantomatico vangelo come una propaganda anti-cristiana da parte del governo iraniano che intende sradicare le basi del cristianesimo. Intanto, sembra che secondo alcune fonti del governo di Ankara, il Vaticano avrebbe chiesto una perizia alle autorità turche, ma il Vaticano smentisce una simile richiesta.
Due riflessioni, in particolare, “bocciano” la versione di Barnaba , ed è doveroso riportarle. Di fatto, di questo “pseudovangelo” non esistono che due manoscritti, entrambi del tardo XVI secolo, e la data fa pensare non poco, redatti uno in italiano ed uno in spagnolo. Quello spagnolo è andato perso e il testo lo si ritrova in un’opera ancora più tardiva del XVIII secolo.
Tali manoscritti contengono anche una serie di anacronismi ed imprecisioni, che contribuiscono ad annullarne l’importanza teologica ed apologetica. In particolare, il manoscritto in questione, riporterebbe un incipit che pone molti dubbi su tutta l’operazione mediatica.
Tale incipit affermerebbe che il manoscritto è del 1500 e non del 500. Una bella delusione, se si considera che Maometto è nato attorno al 570. Quindi, non avrebbe valore una profezia se fatta nel 1500 d.c ! La grafia siriaca utilizzata, poi, è detta nestoriana ed è apparsa soltanto intorno al 1100 d.c.
Del Vangelo di Barnaba sentiremo ancora parlare, e future affermazioni, sia pure smentite, saranno portate all’attenzione dei lettori.
Written by Cristina Biolcati