Magazine Diario personale

Scoppiare

Da Lacocchi @laCocchi
Non sono brava a parlare di cose che non mi interessano. Non sono nemmeno brava a sforzarmi di inventare un argomento per scrivere due righe su un foglio bianco che poi diventerà un post sul blog che poi verrà pubblicato quando non sono in vena di scrivere così voi che leggete non penserete che sono sparita, o peggio ancora, che non sappia più scrivere. 
Non sono brava a mentire. E quindi non ho scritto per tanto, molto, troppo tempo. Stare troppo tempo senza scrivere fa male, sapete, per chi scrive tanto. Fa male a chi usa la scrittura anche come mezzo per cercare di capire che cosa sta succedendo dentro la testa, perché dopo un po’ ci sono così tanti pensieri confusi e disordinati e così tante emozioni e così tante lacrime non versate e così tante arrabbiature trattenute e così tante cose che sono rimaste tutte insieme in un posto troppo a lungo che sembra che la testa ti scoppi. Le lacrime ti scoppiano. Le arrabbiature ti scoppiano. Le emozioni ti scoppiano perché non sei riuscita a raccontarle a nessuno e sembra che ogni volta che succede qualcosa, qualsiasi cosa, quel qualcosa sia enorme, gigantesco, insormontabile. Anche se quel qualcosa dovesse essere che hai scotto la pasta. 
Sei mesi senza scrivere sono tantissimi. E non è che in sei mesi io non abbia scritto niente. Ho almeno 10 bozze tenute lì ad aspettare, in attesa di non so cosa, in attesa che io mi svegli, in attesa che tutte quelle parole abbiano senso e non siano solo parole buttate lì a caso. Dieci bozze che aspettano. Le ho anche etichettate, hanno il titolo pronto, hanno anche una storia pronta. Ma non le ho mai pubblicate. 
Sei mesi senza scrivere e prima dai la colpa al fatto che sei tornata a casa dopo quasi un anno intero, dopo 345 giorni di lontananza dalla tua famiglia, e allora chi è che ha voglia di perdere tempo prezioso che potresti passare con tua nipote o a parlare con tua madre, o a ridere con le tue sorelle, o a chiacchierare con tuo padre, o a vedere i tuoi amici, per scrivere? E poi dai la colpa al fatto che devi ritornare dall’altra parte del mondo, e poi lì devi cercare un nuovo lavoro, e devi fare un nuovo visto e devi cercare di vivere la vita e farti nuovi amici e fare finta che niente ti turbi e chi ha tempo per scrivere qualcosa? E poi dai la colpa al fatto che forse non hai abbastanza cose da dire. Che alla fine non sai più con che angolo guardare le cose, forse non sei più divertente? Forse non sei più simpatica? Forse non sai più scrivere? Forse non sei mai stata capace? Forse.
Sei mesi sono tanti ma in realtà sono passati anche troppo velocemente e io ho cambiato casa, macchina, visto, ho messo via il costume e ho ricominciato a mettermi il cappotto ed è iniziato un altro inverno al contrario. Poi sono arrivati i miei genitori a trovarmi e hanno fatto tutte quelle maledette 28, 29, 30 ore di aereo che ci separano e tutti quei 16.000 km che stanno in mezzo a me e a loro e sono venuti per un mese intero, e dicevamo un mese è tantissimo, cosa faremo per un mese intero? Invece no, quel mese è volato, e io lunedì mi sono ritrovata di nuovo da sola, a 16.000 km da casa, a 28, 29, 30 ore di aereo perché qui sono contenta ma mannaggia a vivere in culo al mondo.
E loro sono partiti e la testa mi scoppiava, le lacrime mi scoppiavano, le parole mi scoppiavano e il cuore mi scoppiava.
Allora mi sono seduta, ho acceso il computer e ho ricominciato a scrivere. 

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