Magazine Cultura
Immaginai il vento che passava per tutti quei luoghi e per molti altri simili: luoghi separati da strade e edifici, da recinzioni e centri commerciali, da città e strade illuminate, ma selvaggiamente uniti, attraverso lo spazio, dal vento che soffiava in quell'istante.
Ci siamo frantumati in mille pezzi, pensai, ma la natura selvaggia può ancora restituirci a noi stessi.
Guardai di nuovo il paesaggio ai miei piedi: le strade, la ferrovia, la torre dell'inceneritore e le macchie di bosco - Mag's Hill Wood, Nine Wells Wood, Wormwood. Sparse sulla terra, erano tutte in fermento.
La natura selvatica dimorava anche qui, a poco più di un chilometro dalla città in cui vivevo.
Assediata da strade e edifici, minacciata in gran parte dei suoi rifugi, agonizzante in alcuni.
Ma in quel momento la terra sembrava riecheggiare di una luce selvaggia.
(Robert MacFarlane, Luoghi selvaggi, Einaudi)