Fu disegnata da Giorgetto Giugiaro su richiesta del costruttore, a cui piaceva l'idea di una biposto sportiva a motore centrale per il mercato americano. La Maya ha la tipica forma a cuneo delle auto sportive dell'epoca.
Ford aveva grandi progetti, in quanto prevedeva di vendere non meno di 12.000 esemplari della Maya all'anno. A causa di questi piani di produzione, Giugiaro dovette costruire un prototipo perfettamente funzionante. Alla fine ne sarebbero stati realizzati tre (dopo la prima versione, ne furono presentati altri due l'anno successivo), ma purtroppo la produzione non si concretizzò mai.
Ford Maya il prototipo
Il primo prototipo era equipaggiato con un V6 Ford da 140 CV, ma si prevedeva di sostituirlo con un sei cilindri da 3,0 litri sviluppato in collaborazione con Yamaha e in grado di erogare 250 CV.
Essendo destinata al mercato statunitense, con una lunghezza di 4,27 m con un Cx di 0,28 la Ford Maya era dotata di un paraurti anteriore ammortizzato. All'interno, c'erano due sedili a secchiello, con spazio per i bagagli dietro di essi. Il cruscotto aveva curve voluttuose e si abbinava bene ai pannelli delle porte. La caratteristica più speciale, tuttavia, era il volante, che ospitava praticamente tutti i comandi
Seconda e terza versione
Il fatto che Ford avesse davvero intenzione di mettere in produzione la Maya, è dimostrato dal fatto che l'anno successivo il costruttore chiese all'Italdesign di costruirne una seconda e addirittura una terza versione.
Queste furono denominate rispettivamente Maya II ES e Maya II EM. Quest'ultima montava un V6 biturbo da 300 CV montato longitudinalmente.
A giudicare dalle immagini, è un peccato che Ford non abbia messo in produzione la Maya, perché a nostro modesto parere tutte e tre le versioni non sono affatto male. Tuttavia, si dice che il costruttore americano si sia tirato indietro a causa di dubbi sulla sostenibilità finanziaria, oltre che per il timore di allontanare gli acquirenti dalla Mustang...
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