Ogni cosa è così bella
basta avere le pazienza,
di imparare a udirla,
di fermarsi a osservarla.
Leonardo Manetti
Nel mio spazio di “Scopriamo L’artista”.Oggi ospito un personaggio poliedrico, in cui nelle sue vene scorre sangue toscano e nel cuore spiccano valori e tradizioni legati alla sue gente e all’ amore sconfinato per la sua terra d’origine Il Chianti. Dove vive e lavora come enologo, portando avanti la tradizione di famiglia.Oggi è con noi Leonardo Manetti poeta nel cuore e nell’anima.
INTERVISTA A CURA DI MONICA PASERO
Innanzitutto Leonardo ti ringrazio di essere qui.La mia prima domanda è questa: E’ nata in te prima la passione per la terra o per la scrittura ?
Mi è sempre piaciuto lavorare a contatto con la natura, quando ero un bambino, nel periodo della vendemmia, non vedevo l’ora di uscire da scuola per andare a vendemmiare i mesi estivi erano meravigliosi passati a lavorare nel campo. Per me era tutto un sogno, una cosa bella e la scrittura forse nasce di conseguenza a tutto questo. Il ciclo della vite , dell’olivo, il mosto che diventa vino grazie agli zuccheri, i giaggioli fioriti in primavera forse hanno incoraggiato la mia vena poetica e hanno aiutato le parole ad uscire spontaneamente. La fantasia, la fiaba e la magia di tutto questo si sono fuse con una sensibilità caratteriale che mi appartiene e mi sono ritrovato così a scrivere.
Nella quiete dei tuoi vigneti quale’ la sensazione predominante che invade i tuoi pensieri ?
Serenità, si è questa la sensazione predominante. Quando mi fermo, ascolto i suoni, annuso gli odori e osservo la natura intorno a me, capisco che solo provando queste emozioni possiamo raggiungere uno stato di grazia, che ti fa stare bene anche solamente guardando il nulla. La meraviglia di questi posti si intreccia alla genuinità e ai valori della vita e ti regala un dono su come affrontarla al meglio.
Sei un giovane che ha scelto un mestiere duro, fatto di sacrifici, ma credo, anche ricco di grande soddisfazioni. Cosa consiglieresti ad un giovane che oggi vorrebbe intraprendere il tuo cammino?
A vedere come sono andate le cose sono molto contento della scelta che ho fatto, una scelta voluta dalla passione, ma che sul piano economico poteva risultare sbagliata. Nel momento di crisi in cui ci troviamo ci ha insegnato che ormai è passato il periodo del boom economico e del posto fisso in fabbrica, forse nel dopoguerra i giovani dovevano essere convinti che per una buona qualità della vita bisognava andare nelle città e abbandonare le campagne. Se tutto fosse stato fatto con maggiore equilibrio, magari non avremmo conosciuto periodi di super benessere, ma avremmo cavalcato la crisi che ci sta investendo con maggiore facilità. L’agricoltura è sempre stata soggetta a variazioni incontrollate dei prezzi, e chi ci lavora normalmente è capace di non vivere al di sopra delle proprie possibilità come il consumismo vorrebbe. A un giovane che vorrebbe intraprendere il mio cammino, direi di avvicinarsi a questo mondo solo se non gioca con la sola regola del profitto, ma pensa che la qualità della vita sia la cosa più importante.
Oltre a questa tua attività, però tu sei anche un poeta, un attore teatrale e scrittore. In quale di queste passioni ti senti più in armonia con te stesso?
In tutte! Quando scrivo o sono solo, faccio uscire le sensazioni che provo, mettendo in parole quello che il mio cuore in quell’istante mi detta. Questo bisogno di scrivere mi aiuta ad essere in armonia con me stesso, e magari nei momenti difficili mi aiuta a stare meglio. Ci si può sfogare con qualcuno raccontandosi, oppure prendere una penna e lasciarla andare al ritmo di una mano in simbiosi con la mente. Quando recito davanti a me ho il pubblico, ma se lavori bene quando arrivi sul palco hai già fatto un percorso dentro te e anche se l’agitazione t’investe riesci ad essere in armonia con te stesso, raggiungendo così il famoso stato di grazia.
Molti dei tuoi brani sono presenti in diverse antologie in cui hai concorso e sei stato premiato. Tra questi qual è quello che ti ha dato più soddisfazione ?

Nasce “sChianti” la tua prima raccolta poetica edita da “Tempo al Libro” Perché questo titolo sChianti

L’idea di sChianti è venuta al mio editore Mauro Gurioli e io ne sono rimasto da subito entusiasta. Una semplice parola che racchiude più significati nella è solo raccolta si cela una storia di vita. Il Chianti, dove vivo e a cui sono molto legato, mi ha fatto compagnia in quei lungi mesi dopo l’incidente, e anche se ero disteso nel letto ricordavo le immagini di quel bellissimo luogo e i prodotti che offre. Le poesie sul Chianti nel libro fanno da cornice a questa triste realtà che si è presentata nella mia vita all’improvviso, appunto con lo schianto…L’incidente stradale. Lo schianto, è anche visto legato all’amore ritrovato e poi perso. Insomma il titolo perfetto.
Leggendo la tua raccolta di cui allego la recensione http://ilibridiriccardino.wordpress.com/2013/07/27/schianti-la-raccolta-poetica-di-leonardo-manetti-3/
Vengo a conoscenza del tuo faticoso passato. Dopo un grave incidente, hai dovuto lottare e soffrire molto per ritornare a vivere. Vuoi raccontare ai nostri lettori dove hai trovato la forza per farlo.
Pensavo che quel lottare e soffrire mi avrebbe riportato la gioia di potermi nuovamente gustare le cose belle. Sembra strano, ma la sofferenza mi ha aiutato a vedere quante cose belle avevo intorno, e che per distrazione non me ne ero mai reso conto. Ad ogni male si reagisce in maniera diversa, il mio era un male recuperabile in cui potevo vedere una luce se mi impegnavo, ci potevano essere delle difficoltà, ma dopo aver visto così è vicino il confine tra vita e morte. Ho preso forza per recuperare. In un’ altra situazione, potrei aver reagito in maniera diversa, e comunque il percorso non è stato facile, nel lungo periodo di recupero ho avuto tanti momenti di sconforto superati grazie a una grande forza d’animo e alla vicinanza di persone care.
Tra le tue liriche, qual’è quella a cui sei più legato e perché ?
E’ sempre difficile scegliere tra le poesie che hai scritto e per motivi diversi ad ognuna di esse ci sei legato. Ogni mia poesia racconta un po’ della mia vita e fa parte di me, ma se devo sceglierne una scelgo “Neve”. Neve è nata in una serena serata di febbraio mentre appunto nevicava, la neve mette tranquillità, fa sognare e poi è uno di quegli elementi forti che fa tornare un po’ bambini. Nel mio scrivere spesso cerco di ritornare bambino e molti temi delle mie poesie si concentrano su questo, un po’ come ritrovare l’innocenza e l’ingenuità di quegli anni. Una poesia semplicissima con parole popolari, scritta e vista dagli occhi dei bambini, arrivando così prima al cuore delle persone.
Progetti futuri ? Un anticipazione
L’ incontro con la pittrice, Claudia Cavaliere, ha dato vita a un progetto legato alla fusione tra immagine e poesia.“Quando la poesia colora la pittura”. Una prima mostra è in corso a Prato,presso il Bar Bigonge, e sta ottenendo un grande successo, primo altri bellissimi progetti. Partiamo il 4 settembre con un’asta di beneficenza per un’associazione Contro la violenza delle donne, In seguito le opere con le poesie tradotte in francese saranno esposte a Parigi nel bellissimo quartiere degli artisti, dove Claudia espone già da tempo. Inoltre il 27 ottobre sarò ospite a Milano ad un evento organizzato da Marta Lock sempre contro la violenza delle donne. Insomma ci sono tanti progetti in cantiere, e mi sto togliendo diverse soddisfazioni.
Anche per te la mia domanda di rito: Che cos’è l’arte per Leonardo Manetti?
L’arte è emozione. Oggi spesso troppo sofisticata dalla troppo cultura e lontana dalla realtà

Ringraziando Leonardo Manetti per la sua disponibilità vi allego il suo sito http://www.leonardomanetti.it/
Per acquistare il libro http://www.tempoallibro.it/schianti.html