“E solo quando sai quello che vuoi
che non prendi tutto quello che passa”
Massimo Bisotti
Con vera emozione, ringrazio Massimo Bisotti per la sua cortesia e disponibilità, e per aver trovato il tempo per questo nostro umile blog.Io e Riccardo Mainetti ti siamo immensamente grati!
Intervista a cura di Monica Pasero
Nella tua biografia leggo con piacere un tuo pensiero che in qualche modo ci accomuna Tu dici: “di aver iniziato a scrivere perché le tue parole rimarginassero le ferite e si chiudessero in cicatrici”. Questa riflessione è da me condivisibile, anche perché io penso che la scrittura spesso possa essere utilizzata come una sorta di psicoterapia personale. Tu cosa ne pensi ? Per la tua esperienza personale è stato così, sei riuscito in parte a cicatrizzare i tuoi dolori ?
Scrivere è un modo di amarsi e di amare, di accarezzarsi, di curarsi. Si scrive per amore.Di sicuro la scrittura ci cura e poi, nel mio caso, è diventata salvezza quando è riuscita ad aiutare gli altri, a ridare entusiasmo, voglia di rilanciarsi nuovamente, di non arrendersi, di non scordarsi le cadute di ieri ma di scordarsi la paura di cadere. Per cui rispondo di sì, l’amore delle persone fa rimarginare se non tutte, questo sarebbe impossibile, diverse ferite.
Nelle tue molteplici riflessioni che spesso leggo con piacere sulla tua pagina facebook, trovo nel tuo pensiero, nel tuo esprimerti una forza trainante, lo denoto dal pubblico molto vasto che ti segue e ama ciò che scrivi ,secondo tequesto perché?
Dico spesso che la scrittura dovrebbe costruire un ponte fra le anime che, al di là di chi scrive, dovrebbe riuscire a mettere in comunicazione mondi distanti solo materialmente e non mentalmente. Credo che il segreto per riuscire nelle nostre passioni sia essere se stessi sempre, è l’unica garanzia che non scade mai
Se dovessi dare un consiglio ad un giovane esordiente su come intraprendere questa strada cosa gli diresti?
Direi di insistere senza sgomitare sulle vie degli altri, dedicandosi a costruire sé, a migliorare, ad ascoltare le persone. La scrittura è linfa vitale, assorbe come una spugna tutto quello che incontra, si contamina delle esperienze che ci vengono raccontate, dai nostri amici, conoscenti, dalle persone, persino da chi sporadicamente si sfoga con noi durante un caffè al bar. Le dinamiche umane sono diverse ma hanno una radice comune: il desiderio di amare ed essere amati. Direi di concentrarsi sul proprio lavoro, di partire dal punto in cui si è e non da dove si crede che si dovrebbe essere. Di ammirare quel che può dare spunti per migliorarci e di lasciare fuori quello che non ci piace, senza sprecare tempo a dirne male, a demolirlo. Una vita sana è alimentata da sentimenti positivi, solo la positività sa regalare successi, in ogni ambito.
Estrapolando un tuo pensiero che dice: “Spendersi senza riserve e donare quel che si può. Quindi donare quel che si è” Io ti chiedo Chi è Massimo Bisotti nella vita di tutti i giorni?
Una persona con una vita normale, come tutti noi. Un mestiere che si sceglie di intraprendere non cambia la nostra personalità, se lo fa la nostra personalità non era autentica prima e non lo sarà nemmeno dopo. Di sicuro un mestiere pubblico mette a contatto con molte persone ed è necessario ristabilire una giusta scala di priorità. Essere utili non significa lasciarsi utilizzare. Quel che posso dare di me agli altri lo do a prescindere, c’entra più con il mio carattere questo che con il mio lavoro.
Leggo che sei un artista a tutto tondo: musicista, scrittore, poeta. Hai l’arte nel sangue come si suol dire, per questo mi viene spontaneo chiederti: Che cos’è l’arte per Massimo Bisotti ?
L’arte per me è espressione di se stessi ed è tutto ciò che suscita emozione.
Massimo il tuo libro “Luna blu” edito da Pisconline Edizioni è stato definito il più fenomenale caso editoriale del 2012. Hai voglia di raccontarci la sua trama e il segreto di questo enorme successo?
Il vero successo nella vita è fare ciò che si desidera fare ed essere ciò che si desidera essere. La luna blu parla di sogni, di come sia assolutamente importante non sottovalutarli. Spesso i sogni rivelano i nostri bisogni più intimi. Questo libro è un intreccio fra sogno e realtà, mondi solo in apparenza distanti. Per far avverare i sogni è necessario farli diventare progetti di vita, bisogna attivarsi per renderli concreti. Avere sogni con i piedi per terra richiede fatica. Richiede la consapevolezza di farli avverare e persino quella di vincere la paura che possano avverarsi. Abbiamo spesso timore dei cambiamenti e invece ciò che resiste al tempo non è mai statico, è proprio ciò che attraverso i cambiamenti sa evolversi e rimanere importante. Una notte, dopo una festa, Meg incontra George, e capisce subito che sta succedendo qualcosa di diverso dal solito: come se lui avesse aperto la porta di una stanza del suo cuore che era sempre rimasta chiusa. Tutto è talmente forte e bello che Meg impiega qualche giorno per rendersi conto dell’incredibile verità: George è con lei solo in sogno, lui stesso è il sogno, ma un sogno lucido, così vivido da diventare una seconda realtà. E in questa realtà lei vuole vivere, trascorrendo ormai tutta la giornata in attesa del momento in cui potrà addormentarsi e incontrare il suo amore. Ma non tutto è così semplice, e la visione, giorno dopo giorno e notte dopo notte, comincia a sfumare in qualcosa di meno chiaro, fino a quando Meg non s’imbatterà nella realtà: Demian Sinclair.
Sul tuo spettacolare sito, che invito tutti ad andare a vistare. Vedo un titolo “Il quadro mai dipinto” hai voglia di darci qualche chicca in anteprima?
Il quadro mai dipinto è un libro che parla dell’ossessione della perfezione. Patrick, il protagonista, ha la sindrome del quadro mai dipinto, cerca di dipingere sempre la scena successiva del quadro. In pratica non è mai contento dei suoi lavori. Andando in soffitta, poco prima di trasferirsi in un’altra città, vede il dipinto di una donna molto amata che sembra essere sparito dalla tela. Persino l’arte non è perfetta, perfetto è ciò che ci fa stare bene. L’amore perfetto non è dove tutto va bene, è dove non manca nulla
Ringraziando ancora Massimo Bisotti per averci dedicato un po’ del suo tempo.
Ricordo a tutti i nostri lettori il suo sito