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"Scorci di Sicilia" nel Castello di Bauso

Creato il 27 aprile 2013 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi

Nel meraviglioso Castello di Bauso, a Villafranca Tirrena, avrà luogo il 27 ed il 28 aprile la mostra fotografica "Scorci di Sicilia" di Laura La Barbera, vincitrice dell'omonimo concorso. Un incontro-dibattito, che si terrà oggi pomeriggio alle ore 17.00, sarà introdotto dalla Dott.ssa Stefania Urso e coordinato dal Prof. Antonino Ioli e dalla Prof. Teresa Rizzo. Interverranno il Sindaco Matteo De Marco, il Dott. Luigi Giacobbe, la Prof. Rosa Maria Lentini, l'Arch. Michele Palamara e il Dott. Mosè Previti. Inoltre, all'interno del Castello, un fotografo professionista darà dimostrazione pratica di alcune tecniche e pose fotografiche.
Bauso (Bàusu in siciliano) è l'antico nome di Villafranca Tirrena ed il borgo che vi sorge fu fatto costruire a forma di castello nel 1590 dal Conte Stefano Cottone, mercante e banchiere tra i più importanti di Messina. Nel Dizionario illustrato dei Comuni di Sicilia di Francesco Nicotra, 1907, leggiamo: "Castello del Conte: è detto Castelnuovo, e da esso, che è signoreggiante il paese, prese titolo il principato, che nel parlamento generale di Sicilia occupò il XXXI posto. Vi si accede da un lato percorrendo tutta l'amenesissima villa, nella quale i viceré spagnoli solevano riposarsi nei loro viaggi da Palermo a Messina, e dall'altro di fronte l'attuale chiesa madre". 
La fortificazione, che era solo una residenza secondaria del Conte, serviva, soprattutto, ai cittadini del borgo, dove si rifugiavano per difendersi dagli attacchi di corsari barbareschi, all'epoca frequenti in Sicilia. Infatti, nell'epigrafe situata sul portale del bastione sud-est, vi è scritto: "....a difesa dalle incursioni da terra e dal mare, Stefano Cottone, IV signore di Bauso, eresse le mura dalle fondamenta …nel 1590…". 
Ogni stanza del Castello è corredata da un camino di fattura rinascimentale e ornata con fregi, statue, affreschi e busti marmorei. Tra quest’ultimi, spiccano le raffigurazioni dei poeti Dante, Virgilio e Tasso, oltre alle sculture che rappresentano le "Quattro Stagioni". Una pavimentazione di mattonelle di ceramica dipinte a mano di manifattura siciliana abbellisce sia la gradinata esterna del Castello che portava alla porta principale, sia le stanze interne. Per la costruzione del Giardino sono state utilizzate pietre di colore diverso e vetri multicolori e, al suo interno, insistevano opere artistiche di pregio come la "Fontana dei quattro Leoni" attribuita alla bottega dello scultore fiorentino Giovanni Angelo Montorsoli.
Il Castello di Bauso venne citato anche da Alexandre Dumas nel Pascal Brunò, 1838: "Ascoltate - mi disse - non dimenticate di fare una cosa quando andrete da Palermo a Messina per mare o per terra. Fermatevi al piccolo paese di Bauso, vicino alla punta di Capo Bianco. Di fronte ad un albergo troverete una strada in salita che termina a destra con un piccolo castello a forma di cittadella. Alle mura di quel castello si trovano appese due gabbie: una è vuota, nell'altra biancheggia da vent'anni la testa di un morto. Domandate al primo viandante che incontrerete la storia dell'Uomo a cui appartenne quella testa e avrete uno di quei racconti completi che dipingono tutta una società, dalle montagne alla città, dal contadino al gran Signore...." 

Dal 29 aprile al 5 maggio, sarà possibile visitare la mostra fotografica "Scorci di Sicilia", nei locali del Centro Commerciale La Via Lattea a Messina (S.S. 114, km. 3,913) dove saranno esposte le opere dei primi tre classificati al concorso "Scorci di Sicilia": Laura La Barbera, Giuseppe Spina e Emidio Sarpietro.
Antonella Di Pietro©

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