Magazine Cultura

Scorci di una notte di piena estate

Da Abattoir

lunedì 12 novembre 2012 di

9 agosto 2012, Cinisi.
L’acqua bolle sul fuoco e l’aglio crepita nell’olio in attesa di mischiarsi alla mollica atturrata.
Io&Gas siamo appena tornati da Madrid e siamo desiderosi di raccontare al mondo del nostro viaggio.
Mentre apparecchiamo la tavola, i quattroamicialbar intervenuti al nostro cenone frugale di auto-bentornati cominciano a delirare di peli e capelli, per iniziare.

Simone [rivolgendosi alla testa di Andrea]:
- Tranquillo, tanto si è destinati a perdere i capelli con l’evoluzione!

Io:
- tipo selezione naturale?

Andrea:
- Ma sì, ma perché comunque un calvo non ha meno possibilità di fare figli, anzi… un belloccio capellone è ancor più probabile che faccia il farfallone sino a tarda età figliando meno. Ma un calvo figlia sempre!

Lui ghigna soddisfatto e noi giù di risate generali per un Andrea che riesce sempre a ergersi al di sopra degli altri esseri “involuti”.
Gas non sa se stare dalla parte dei capelli o dei non-capelli del futuro e mangia filoni di pane.
A me viene il sivo, mi immagino di avere una specie di nipote-gollum tutto spelato e prendo la parola:
- Calvo it’s sexy? Secondo me è il contrario: …un calvo rimorchia meno, dai! 

Valentina:
- In effetti i capelli sono “un’arma” utile per il corteggiamento…

Noemi:
- Come le penne del pavone!

Valentina:
- …Rimarranno e vi estinguerete voi calvi!

Alexia:
- Amore! Bellino! [seguono pacchette sul centro della luna di Andrea]
Ma che ti dicono?!? Non ti preoccupare, tutti loro sono destinati a perdere i capelli, e tu sei il precursore!

Andrea [consolato, assume la faccetta da coniglietto soddisfatto]:
- Il fatto è che non abbiamo bisogno dei capelli, come dei peli. Rispetto alle scimmie abbiamo meno peli, non è un caso! E se dovessi immaginare un uomo del 10.000 d.C. o oltre lo immaginerei totalmente glabro… forse giusto ciglia e sopracciglia…

Valentina:
- Come per le amazzoni che si tagliavano una tetta perché era di impedimento per tirare con l’arco!
Aspè, ma era la sinistra o la destra?

Noemi:
- Allora io non potrei mai tirare con l’arco……

Andrea [pacato e trionfante]:
- Per me tutto quello che fa l’uomo – meno capelli, tecnologia e bombe nucleari comprese – è “naturale” in quanto frutto dell’uomo che è naturale.

Noemi:
- E qual è lo scopo adattivo del fatto che Simone adesso ha un cellulare che gli lava le mutande con cui passa un sacco di tempo?

Simone [ora si affanna, è ispirato, non sente più la fame; il tema lo prende molto e s'impone linguisticamente con la sua logorrea da chimico concreto che ama debordare nel filosofico]:
- Tutto e tutti gli esseri potrebbero avere uno scopo, anche se poi c’è qualcosa di più grande che manovra tutto! L’uomo potrebbe persino avere come scopo, quello di distruggere, sarebbe una distruzione naturale quasi contemplata all’origine della nostra nascita… Come se nell’ordine naturale delle cose nascano anche i virus – cioè gli uomini – che portano scompiglio sulla terra.

Gas:
- Questa salsa brava è inutilmente piccante!
(CrunchCrunchCrunch.)

Simone persiste, sadico e lanciatissimo:
- L’uomo ha atteggiamenti distruttivi nei confronti del proprio pianeta… anche questo potrebbe essere parte della sua stessa natura! Pensateci bene: ci comportiamo come dei virus per il nostro pianeta: prendiamo, distruggiamo, divoriamo e, soprattutto, ci riproduciamo. Il fatto di possedere una coscienza che però non limita il ciclo vitale della nostra specie mi fa pensare ancor di più che forse, molto semplicemente, noi infettiamo semicoscientemente la terra con i nostri prodotti, cellulari, tecnologie e figli pelati o tricotici che siano. Stiamo distruggendo la terra? E se un giorno non ci sarà più ossigeno? E se non ci sarà più spazio? Se diverrà soltanto un immenso cadavere vagante nel vuoto? Beh, noi alla fine ce ne freghiamo, nonostante la consapevolezza di molti. Perché? Perché forse è il nostro scopo biologico! Solo così, con questo istinto che prende il sopravvento sulle nostre riflessioni, posso spiegarmi il perché la situazione va sempre a peggiorare.

Andrea si perplime e si esalta a tratti, vorrebbe prendere la parola, ma non riesce a interrompere il lucido flusso creativo di Simone, che prende fiato in mezzo nanosecondo e poi, mentre noi siamo tramortiti dalla sua voce e dallo spaghetto sfatto, dà la stangata finale:
- Ora, la successiva domanda che mi viene in mente è: tutto questo è da condannare? Secondo me no. Di certo non è bello, ma non è nemmeno colpa nostra… Non siamo in grado di decidere come dobbiamo essere, lo siamo e basta. E se distruggeremo la terra, pazienza, si vede che saremo come il meteorite che ha estinto i dinosauri. Io non ho mai sentito dire a nessuno: “quel meteorite era proprio un grande stronzo”!

Cala UN desiderato secondo di silenzio.
Sul “E se distruggeremo la terra, pazienza, si vede che saremo come il meteorite che presumibilmente ha estinto i dinosauri” io scuocio la pasta con l’aglio & l’olio distratta dal risalire alla mente di due paure ancestrali: il maledetto meteorite e i maledetti dinosauri che da piccola – dopo l’avvento di Jurassic Park – mio cugino Simone (sempre lui) mi costringeva a studiare in tutte le loro forme, uova, mangimi.

Dopo il secondo, nessuna vana speranza di raccontare di Madrid: i due sofisti con la pasta scotta nel piatto non demordono e continuano a parlare di fine di tutto con gioia.
Andrea ora ha le tonde mani a coprirsi la testa per seguire concentrato la riflessione infinita di Simone. A un certo prende la rincorsa mentale e il fiato per sostenere tutta la voce necessaria a zittire per 39 secondi il suo alter-ego e galvanizza noi-folla con un’arringa post-ritrovamento dentro le sue fauci distratte dal tema orale di Simone di un enorme pezzo soffritto di aglio di Tropea:
- Sì, però perché deve esserci qualcosa/qualcuno a programmare cosa faremo? Secondo me non ci sta nessuno. E poi il nostro compito, anche per il nostro bene, è quello di salvaguardare quello che abbiamo, intervenendo il meno possibile, quindi no all’importazione di specie non autoctone sui parchi, etc. È chiaro che dove l’uomo sbaglia, ad esempio sull’allevamento intensivo e mangimi con farine animali, la natura reagisce, e là poi sbucano fuori la febbre suina, l’aviaria, la mucca pazza. A quel punto un giorno la nostra evoluzione potrebbe essere il vegetarianesimo grazie al collasso della filiera produttiva dell’allevamento ed alla nascita di nuovi morbi/virus.

Questo lo dice gongolando: è arrivato finalmente alla soluzione che ogni vegetariano integrale come lui desidererebbe come salvifica per tutta l’umanità!
Alexia gli perdona lo stordimento da aglio subito da noi vicini di posto e continua a dargli delle tenere pacche sulla semivuota testa; sono pacche da innamorata che ha accettato di mangiare la carne solo una volta al mese per non impuzzare la casa condivisa dal beneamato erbivoro.
Valentina è fiera dei soliti “romanzi vocali” del suo uomo (sempre il Simone) e dice che – estinzione o meno – lo ama anche per questo.
Gas non sa decidersi, non sa se sarà calvo o meno e nell’incertezza ramazza molliche dal tavolo con l’indice.
Io mi rassegno a non tirare giammai con l’arco, dichiaro che preferisco estinguermi che amputarmi una tetta e intanto penso di rendere pubblico questo valente delirio da 40 siculi gradi che testimonia come, anche se la Desertificazione profetizzata/concretizzata qualche post fa è dentro di noi, a lato di costei ci sono anche gli scarti organici di chili di spaghetti aglio&olio e poi c’è qualcos’altro… ed è la dolce, confortante e splendida determinazione di alcuni neo-siciliani a continuare a farsi menate mentali iper-riflessive o pre-paranoidi anche in una serata destinata alle spaghettate e al calcio balilla (altresì detto biliardino).

…Almeno, se un bel giorno un velociraptor (senza peli e stronzo poiché non vegetariano) riportato sulla terra da un meteorite ti mangerà la testa mentre sei seduto sul cesso a superare la stitichezza che il clima torrido ti provoca, saprai che è solo, esclusivamente e immancabilmente colpa tua.

GOAL.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :