Faccio notare subito che i Testimoni di Geova, nel volantino, vengono equiparati ai truffatori ed ai venditori di fuffa, porta a porta. Sono tetri e scocciatori, ma non lestofanti. Il Cammino Neocatecumenale, invece, avrebbe introdotto modifiche alla prassi liturgica non rispettando il Magistero, come per le risonanze, le monizioni dei laici, l'uso di una mensa addobbata, posta al centro della chiesa, invece dell'altare dedicato in presbiterio.
I neocatecumenali sono stati criticati per una serie di consuetudini ambigue, come le sessioni di scrutinio, durante gli scrutini, durante le quali i catechisti interrogano, a turno, ogni membro della comunità, mentre costui è seduto su una sedia, al centro della sala, separato dal resto degli altri membri.
Secondo molti psichiatri, che si occupano di plagio psicologico, questa modalità è uguale alla tecnica degli Auditing di Scientology, per rendere la persona psicologicamente fragile e vulnerabile all'influenza della congrega cui appartiene. Sotto la pressione dei catechisti e della comunità, l'adepto è spinto a rivelare particolari intimi della propria vita, regolarmente registrati, ritrovandosi in uno stato di prostrazione e di soggezione totale. Un'altra critica ricorrente è che, nel Cammino Neocatecumenale, dopo il secondo passaggio, ciascun membro è tenuto a versare, ogni mese, alla comunità, il 10% dei propri guadagni.
Il contenuto delle catechesi, riservato alle équipes di catechisti, è ancora secretato e la durata effettiva del Cammino è eccessiva, addirittura ventennale; inoltre, l'importanza attribuita ai catechisti laici è maggiore di quella assegnata ai sacerdoti. Già nel 1983 Papa G. II, in un discorso ai neocatecumenali, aveva raccomandato: Non chiudetevi in voi stessi, isolandovi dalla vita della Comunità parrocchiale o diocesana. La presenza nelle parrocchie sarebbe distruttiva e provocatrice, come denunciato in Giappone e a Boston. Alcuni vescovi hanno sospeso le attività del Cammino, in Nepal, nel 2011, e nelle Filippine, nel 2010. Il teologo mons. Pier Carlo Landucci scrisse che, nel Cammino neocatecumenale le posizioni dottrinali e le pratiche cattoliche sono gravemente deformate, in un ostentato atteggiamento di supponenza e di impegno elitario. Padre Enrico Zoffoli sostiene che la loro dottrina sia gravemente compromessa da errori, che riguardano i dogmi fondamentali del Cristianesimo. Egli riteneva inoltre che il Cammino fosse eccessivamente influenzato dalla filosofia di Sartre.
Tra le comunità neocatecumenali sono rilevabili anche - una visione pessimistica dell'uomo, un clima di soggezione psicologica ed un'atmosfera di esclusivismo, - il discredito per la religiosità degli altri, - l'eccessiva dipendenza dal Cammino da parte dei sacerdoti neocatecumenali e la loro disattenzione ai richiami del Vescovo. Alcuni sacerdoti hanno come punto di riferimento i capi delle loro comunità, anziché il proprio Pastore.
1° febbraio 2014: Kiko fondatore del Cammino Neocatecumenale
mentre protesta lamentandosi col Papa che ancora non esistein tutte le parrocchie l'iniziazione neocatecumenale