Cos'era? Una scorreggia? Cos'ho udito? Un soave peto? Al lupo al lupo caro il mio concittadino, sappiamo tutti che questa è l'ennesima delle tue boutade. Non è più il '94 e non ti crede più nessuno dopo che hai minacciato rivoluzioni e controrivoluzioni, fucili padani e salsicce nostrane. Dove sono i trecentomila coraggiosi che salutano le piemontesine belle con il fazzoletto verde e imbracciano la doppietta per scendere a Roma a riprendersi la loro terra? E poi: perchè scendere a Roma? Per seguire voi altri della NomenKlatura, che parlate di padania dall'Urbe?Le tue stronzate hanno la vita di una farfalla: che tristo destino quegli splendidi insetti, terminare così in fretta di gratificare gli occhi del mondo. Che tristo destino hanno i nostri occhi e le nostre orecchie nel dover sopportare tanto a lungo non già un battito d'ali delle raffinate crisalidi ma un colpo sordo inflitto alla ratio, alla logica e alla nostra pazienza.Diresti che è impossibile con quel filo di voce roca per un uomo riuscire a dar fiato a contanti tromboni come le schiere dei fedeli tuoi: ad un tuo ordine sarebbero pronti addirittura a credere alle tue ciance tanta è la fede che ripongono in te. Ma ora basta, basta, basta. Fallo, Umbertone, per quel briciolo di umanità che ti è rimasta, per quella dignità che i tuoi vicini di banco, terribili amici ed aguzzini nefasti, ti portano via una briciola alla volta. Fallo per il sangue del tuo sangue, che hai volontariamente esposto al pubblico ludibrio e ora rischia anche percosse su percosse. Alla fine toccheranno le pensioni e faranno tutte quelle cose al cui richiamo minacci un olocausto e tu ti vanterai per aver salvato non so cosa, con titoloni sul tuo giornale e strombazzate dai megafoni e dai tuoi trombini.Chissà quanto a lungo saranno pronti a difenderti e a crederti i padani? Probabilmente fino al 27 del prossimo mese...
Basta Umbi, non dirne più...