E niente. Quest'anno (no, veramente è stato l'anno scorso :-D ) ho deciso, finalmente, che mi sarei affrancata una volta e per tutte dalle scorze candite acquistate al negozio. L'enorme difficoltà che ho avuto, l'anno scorso più che mai, a trovare delle scorze candite buone, fresche - e non quelle robe confezionate e stantie che si trovano facilmente nei supermercati - è stata la fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Per giunta, ragionandoci su, mi sono anche detta che io che mangio solo agrumi da agricoltura biologica, e ogni volta che butto via le bucce, butto via un piccolo patrimonio che potrebbe essere validamente riciclato in cucina in millemila modi, ottenendo così, praticamente a costo zero, e semplicemente riutilizzando quello che comunemente viene considerato un "rifiuto organico", ingredienti che o sono difficili da trovare, o costano un occhio della testa, senza poter avere neanche la certezza dell'origine e che si tratti di roba non trattata con pesticidi e altri veleni.
Perciò, ho deciso che era arrivato il momento di dire basta a quest'insana pratica di comprare, spesso dopo ricerche infinite e attese snervanti, e pagando a peso d'oro, quello che a casa mia finisce nel secchio dell'immondizia. Per ora ho iniziato con le scorze d'arancia. Spero di poter trovare anche il cedro biologico, altrimenti ripiegherò sui limoni di Amalfi, che quelli, da agricoltura biologica, sono senz'altro più facili da trovare.
In giro per la rete ci sono migliaia di ricette per preparare le scorze candite, quindi so che non sto proponendo niente di nuovo. La mia è solo una delle tante opzioni, che a grandi linee si somigliano un po' tutte. A me questa ha soddisfatto abbastanza, perché le scorze sono rimaste belle morbide e dolci.
Tenere le scorze a bagno in acqua per 3-4 giorni, cambiando l'acqua 2 volte al giorno.
Metterle in una pentola piena d'acqua, portare a ebollizione e farle bollire 3 minuti. Scolarle, rimetterle di nuovo nella pentola con l'acqua e far bollire altri 3 minuti. Questa operazione va ripetuta 3 volte in tutto.
Scolare bene le scorze e lasciarle così per un po' per far perdere bene tutto l'eccesso di umidità.
Pesare le scorze, quindi pesare altrettanto zucchero e diluirlo con 20 g di acqua ogni 100. Porre sulla fiamma e e lasciare che lo zucchero si sciolga dolcemente, quindi aggiungere le scorze e lasciarle cuocere a fuoco dolce finché non abbiano assorbito quasi tutto lo sciroppo, diventando traslucide. Non lasciare che lo sciroppo venga assorbito del tutto, perché verso fine cottura lo zucchero tende a cristallizzarsi, anche sulle scorze. Anche se un po' di cristallizzazione è inevitabile, si può tuttavia minimizzare togliendo le scorze un po' prima che lo sciroppo sia completamente assorbito. Nelle foto qui di seguito, una seconda produzione (sì, bé... ci ho preso gusto!), che si differenzia un po' dalla prima perché ho lasciato le scorze a pezzi volutamente più grandi, e poi perché ho usato lo
Disporle su un piatto o vassoio foderato con la cartaforno, tenendole piuttosto distanziate, e farle asciugare.
zucchero Golden Caster, uno zucchero di canna cristallino, vale a dire più raffinato di quello integrale e a granelli molto più sottili, come lo zucchero semolato bianco.
Le scorze rimangono leggermente più scure, perché nonostante sia più raffinato, comunque lo zucchero Golden Caster mantiene un lieve colore ambrato. Ma è giusto una sfumatura che a malapena si nota. Dolcezza e morbidezza rimangono inalterate.
Tuttavia, con qualunque zucchero si facciano, le scorze si conservano a lungo, ben chiuse in barattoli di vetro.
E ricominciamo l'anno con un buon auspicio, lui... Human Touch