Secondo me, quando si ama qualcuno veramente, lo si ama proprio così com’è, difetti compresi.
Ecco, in questi giorni pensavo a questo concetto riferito alla terra che in questo momento abbiamo scelto come nostra: Cefalonia.
E’ un’isola molto speciale, non solo per le sue bellezze naturali straordinarie, ma anche per i movimenti tellurici.
Si tratta cioè di un territorio fortemente sismico, e, da quando siamo qui abbiamo potuto fare esperienza di alcune scosse. Domenica, però, ne è arrivata una davvero tosta, del 6,3, e ne sono seguite molte altre, più o meno forti e prolungate, ma comunque tutte parecchio pesanti. Grazie a Dio non ci sono stati feriti nè tantomeno vittime, solo danni di bassa entità, balconi caduti, vetrine rotte, frane, una strada marginalmente crepata.
Oggi la situazione è un po’ meno dura, noi siamo più sereni, anche se ci aspettiamo da un momento all’altro la prossima…
Ebbene, in questi giorni mi sono resa conto, come mai mi è capitato prima d’ora, di amare profondamente quest’isola, nonostante il terrore che abbiamo avuto e che stiamo ancora provando.
Non nascondo che la prima notte abbiamo dormito in macchina con i nostri due gattini e subito abbiamo pensato di scappare di corsa in Italia per sottrarci nell’immediato a quel supplizio.. Chi lo ha provato sa di cosa sto parlando e quanta paura si può provare in casi simili. Lo senti arrivare chiaramente, un attimo prima percepisci il boato, e poi, mentre il rumore aumenta, ti salta il pavimento da sotto i piedi, il cuore ti va in gola, tutto diventa molle e rigido contemporaneamente, i mobili cozzano tra loro e tintinnano, la cappa vibra ferocemente, tutte le foglioline dell’erba gatta, piantata in una vaschetta posizionata sul frigorifero, sono squassate senza pietà.
Nessun pensiero nella mente, solo paura.
Ma poi, abbiamo capito sin dal giorno dopo che partire sarebbe stata una decisione affrettata, dettata solo dalla paura (che in quel momento, credetemi, sembrava più che sufficiente a rendere validissima la scelta). E più tardi, riflettendo meglio, abbiamo scoperto di essere decisi a restare.
La natura va accettata così com’è. Bisogna anzi stare molto attenti a non contrastarla. E qui sull’isola mi sembrano abbastanza rispettosi in questo senso. Le costruzioni non possono essere alzate oltre il secondo piano, e ci sono norme antisismiche molto rigide.
Inoltre, mi viene da pensare che proprio i terremoti hanno contribuito a modellare l’isola così come noi la vediamo oggi. Per esempio, una delle spiagge più spettacolari che abbiamo visto qui, e scoperto solo da pochi giorni, si è formata grazie al terremoto del ‘53. Un gioiello in effetti.
Ed ecco, mia cara isola, cosa mi sento di dirti in questo momento, con la mente ancora ‘scossa’ dalla paura di quelle precedenti e della prossima: cara Cefalonia, amata mia, grazie di essere così come sei. E, se magari ti va, e la smetti di tremare così tanto, te ne sarò davvero grata..
Ti amo e ti amerò ..per adesso!!
Greta