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Scott Johnson, le parole dell’head coach ad interim in vista del suo ultimo 6 Nations

Creato il 16 gennaio 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980
Scott Johnson nel corso della conferenza stampa di oggi al Murrayfield (mia foto)

Scott Johnson nel corso della conferenza stampa di oggi al Murrayfield (mia foto)

Murrayfield Stadium (Edimburgo) – Scott Johnson si presenta ai microfoni dei cronisti, riuniti in una delle “1925 Suites” del Murrayfield in attesa della conferenza stampa, dopo che la lista dei 36 giocatori convocati per il pre-raduno in vista del 6 Nations è appena stata resa pubblica sui social network e con una mail indirizzata alla stampa, come da consuetudine. Non ci sono grandissime novità tra i convocati, al netto degli infortuni - Alastair Kellock (Glasgow Warriors), Euan Murray (Worcester Warriors), Peter Horne (Glasgow Warriors) e Tim Visser (Edinburgh Rugby) - e spiccano per questo i nomi degli unici due uncapped, l’ala di Edinburgh Rugby Dougie Fife e il flanker dei Warriors, Chris Fusaro. “Il gruppo non è in nessun modo quello definitivo che prenderà parte al 6 Nations, ma solo quello che parteciperà al raduno. Settimana prossima dirameremo le convocazioni per la gara della Scozia A contro gli England Saxons e, probabilmente, ci saranno dei nomi nuovi in quella lista“, ha voluto precisare ‘Jonno’. Kelly Brown, openside flanker dei Saracens, è stato confermato capitano ma “solo se riuscirà a mantenersi il posto in squadra“.

E’ stata una decisione difficile, che mi ha occupato per qualche settimana ma sono arrivato alla conclusione che questo gruppo era ben assortito e ben equilibrato. Soprattutto per quanto riguarda le terze linee c’è stato molto da pensare, perché abbiamo tante alternative e volevamo mantenere gli equilibri. Non ho mai detto che in autunno abbiamo fatto degli esperimenti, ma solo che volevamo introdurre nuovi giocatori all’interno del gruppo in vista dei prossimi impegni e siamo stati in grado di tenere fede ai nostri propositi. Questo è un camp di tre giorni, dove i giocatori di Edinburgh arriveranno tardi e stanchi perché hanno la partita a Limerick, e cercheremo di trarre le migliori indicazioni“. La Scozia si ritroverà lunedì 20 e starà in ritiro fino a mercoledì 22 presso i campi della Heriot Watt University di Edimburgo, alla periferia ovest della capitale. “In prima linea non abbiamo la stessa profondità che abbiamo in terza e nei trequarti ci sarà battaglia per una maglia ma sono convinto che la nostra squadra sarà competitiva. E’ tutta una questione di competere per un posto, perché sappiamo che il 6 Nations è un torneo difficile. Tonks, apertura o estremo? Sono contento di avere questo dubbio, perché significa che Greig porta alla squadra versatilità e può competere per due maglie. Abbiamo avuto problemi con l’infortunio di Stuart Hogg e siamo contenti di poter contare su Tonks. Sta giocando bene apertura, anche in fase difensiva; Jacko e Duncan (Jackson e Weir) stanno giocando bene ma noi stiamo cercando stabilità e costanza, per questo credo che avere Tonks che può rivestire più ruoli sia positivo. Ho visto anche molti buoni giovani, che si stanno mettendo in mostra“. In chiusura, Johnson ci lascia con una dichiarazione d’intenti: “Sarà un torneo difficile, molto impegnativo, ma per quanto ci riguarda sono convinto che potremo competere contro chiunque. Vogliamo essere protagonisti e giocarcela con tutti, ogni partita. Questo è quello che dobbiamo fare perché dipenderà da noi; dovremo essere bravi a gestire gli aspetti su cui possiamo avere un’influenza“.

Sedici giocatori dei Glasgow Warriors, undici di Edinburgh e nove “exiles”. La Scozia comincia così la rincorsa al sogno di vincere il Championship dopo un sacco di tempo. Forse, credibilmente, la Scozia dovrà vivere giorno per giorno; l’esordio in Irlanda è uno dei più difficili in assoluto, pari a quello dell’Italia in Galles e la Calcutta Cup in palio contro l’Auld Enemy solo una settimana dopo un banco di prova difficile ma, voglio osare, non impossibile. Poi, lo spareggio contro l’Italia all’Olimpico, prima della chiusura contro Francia (al Murrayfield) e Galles (a Cardiff, col Millennium Stadium già sold out). Difficile, ma non impossibile. Basta essere bravi nella gestione del “quotidiano”. Se gli avversari sbaglieranno qualcosa, poi, la Scozia dovrà saperne approfittare al meglio.

Avanti: John Beattie (Montpellier), Kelly Brown (Saracens), Geoff Cross, David Denton, Alasdair Dickinson, Ross Ford (all Edinburgh Rugby), Chris Fusaro (Glasgow Warriors), Grant Gilchrist (Edinburgh Rugby), Ryan Grant, Jonny Gray (both Glasgow Warriors), Richie Gray (Castres), Jim Hamilton (Montpellier), Robert Harley (Glasgow Warriors), Scott Lawson (Newcastle Falcons), Kieran Low (London Irish), Moray Low, Pat MacArthur (both Glasgow Warriors), Ross Rennie (Edinburgh Rugby),  Alasdair Strokosch (Perpignan), Tim Swinson e Ryan Wilson (both Glasgow Warriors).

Trequarti: Chris Cusiter (Glasgow Warriors), Nick De Luca (Edinburgh Rugby), Alex Dunbar (Glasgow Warriors), Max Evans (Castres), Dougie Fife (Edinburgh Rugby), Stuart Hogg, Ruaridh Jackson, Sean Lamont (all Glasgow Warriors), Greig Laidlaw (Edinburgh Rugby), Sean Maitland (Glasgow Warriors), Matt Scott (Edinburgh Rugby), Tommy Seymour (Glasgow Warriors), Duncan Taylor (Saracens), Greig Tonks (Edinburgh Rugby) e Duncan Weir (Glasgow Warriors).


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