Scott Johnson nel corso della conferenza stampa di oggi al Murrayfield (mia foto)
Murrayfield (Edimburgo) – “È stata una decisione difficile da prendere, quella di lasciare fuori dai convocati Kelly Brown, dal punto di vista tecnico e dal punto di vista umano. Kelly è una grandissima persona, ma le qualità di Fusaro, soprattutto quelle in touche – dove la Scozia ha sofferto troppo in Irlanda – mi hanno convinto che fosse il giocatore giusto per la prossima gara, che può darci l’equilibrio che è mancato settimana scorsa“. Scott Johnson non si nasconde e giustifica in questo modo la scelta di lasciare fuori dalla squadra che sfiderà l’Inghilterra Brown, capitano e uno degli elementi più esperti, assieme a Ross Ford l’unico presente all’ultima vittoria della Calcutta Cup del 2008.
“Kelly per noi è un numero 7 e in quella posizione lo scorso anno ha fatto bene. Gli abbiamo chiesto di migliorare, di crescere ma nelle ultime gare non abbiamo avuto riscontro in tal senso. Blindside flanker è una posizione coperta in Nazionale, abbiamo tanti giovani che stanno crescendo in quel ruolo e per questo abbiamo chiesto a Kelly di giocare openside“, continua Jonno, che nella quasi mezz’ora di conferenza stampa si è soffermato molto sul “dropping” del capitano, numero 6 titolare coi Saracens.
“Ho avvisato Kelly martedì e lui ha subito capito. La sua risposta è stata quella che ti aspetti da un uomo come lui, è rimasto nel gruppo ieri e si è messo a disposizione di Chris Fusaro (che prenderà il suo posto, al primo cap con la Scozia) per dargli qualche dritta“.
Oggi è tornato ai Saracens, con cui molto probabilmente giocherà in Aviva Premiership.
Poi Johnson coglie l’occasione di una domanda per esprimere il suo pensiero sul ruolo del capitano nel rugby: “Noi come staff siamo sempre stati onesti con Brown sul nostro programma e sull’esecuzione del piano di gioco e lui era al corrente delle nostre scelte. La questione del capitano non è, per me, qualcosa di fondamentale. Si può anche essere capitano solo per un giorno, i ragazzi lo sanno e lo hanno condiviso. Kelly era capitano prima che arrivassi io, non l’ho scelto io ma ho rispettato questa scelta. Se dovesse tornare nel XV titolare, sarebbe ancora capitano“.
“Se avessi pensato che Brown non era il giocatore adatto per mettere in atto il nostro piano di gioco, semplicemente non lo avrei scelto neanche domenica a Dublino“, risponde Jonno a chi lo mette di fronte alle sue responsabilità per un cambio così repentino nel giro di una settimana.
“Abbiamo solo cercato qualcuno con differente personalità. Kelly sapeva dal primo giorno in cui sono arrivato che in quel ruolo ci sarebbe stata competizione e nessuno, in generale, aveva il posto assicurato. Chris Fusaro non ha giocato in autunno ma lo stavamo già tenendo d’occhio, ha fatto bene e si è guadagnato la convocazione. Adesso è in forma, è uno dei giocatori più in forma e non potevamo ignorare questo fatto“.
Quando un giornalista fa notare a Jonno che Brown, fino a due anni fa, era il titolare della maglia numero 6 e il miglior blindiside flanker in Scozia, l’interim head coach risponde con “il gioco negli ultimi tempi è cambiato. E sono cambiate anche le nostre necessità. Stiamo costruendo il gruppo per la Coppa del Mondo e, con molti giovani che stanno crescendo e cercano spazio, dobbiamo essere aperti alle novità e saper scegliere bene e nell’interesse della Scozia.
Per la maglia numero 6, e in tutta la terza linea, avremo una terribile competizione; Kelly non è un ball carrier poderoso, non ha l’esplosività necessaria per giocare blindside e non è un dominatore delle touche. A noi in quel ruolo serve qualcuno che abbia queste caratteristiche.
Le skills di Kelly, per me, sono quelle di un numero 7 e se tornerà tra i convocati, sarà considerato un numero 7“.
Archiviato il discorso sul capitano, Johnson si concentra sugli altri aspetti della gara di sabato: ”Abbiamo apportato un solo cambio nel pack ma questo non significa che solo un giocatore ha fatto male, però altrettanto non potevamo cambiare troppo in vista di una gara difficile come quella di sabato. Dovevamo mantenere un certo equilibrio, non c’è spazio per rivoluzioni“.
“In prima linea siamo corti, cortissimi e non abbiamo quasi possibilità di scelta. Grant e Low piloni e Ross Ford tallonatore sono la migliore selezione che potevamo fare, oltre al fatto che, a differenza della seconda linea dove abbiamo profondità, in questo settore siamo contati, anche a causa degli infortuni. Ford non è intoccabile, ma la prima linea non è solo il tallonatore, è una combinazione di uomini e fattori. Lawson è stato inserito per dare qualità e perché può essere un’opzione credibile in quel ruolo“.
“Richie Gray è un grande seconda linea con il suo club, ma in questo momento della sua carriera deve apportare un cambio di rotta, migliorare sotto alcuni aspetti del suo gioco. Suo fratello Jonny, al momento, ci dà maggiori soluzioni in quel ruolo“.
La sfida di sabato al Murrayfield arriva in un momento delicato per entrambe le squadre; l’Inghilterra ha perso in Francia e visto sfumare, all’esordio, ogni sogno di Grand Slam.
I Bianchi verranno in Scozia con una formazione invariata rispetto a quella di Parigi ma con l’orgoglio ferito e tanta voglia di rivincita.
Vedremo se le modifiche apportate da Johnson riusciranno a riportare north of the border la Calcutta Cup che manca dal 2008.
Ecco il XV della Scozia per la sfida all’Inghilterra
15 Stuart Hogg (Glasgow Warriors) 16 caps, 3 tries, 15 points
14 Tommy Seymour (Glasgow Warriors) 5 caps, 2 tries, 10 points
13 Alex Dunbar (Glasgow Warriors) 4 caps, 1 try, 5 points
12 Matt Scott (Edinburgh Rugby) 17 caps, 3 tries, 15 points
11 Sean Lamont (Glasgow Warriors) 83 caps, 12 tries, 60 points
10 Duncan Weir (Glasgow Warriors) 9 caps, 1 try, 2 conversions, 9 points
9 Greig Laidlaw (Edinburgh Rugby) CAPTAIN 25 caps, 3 tries, 23 conversions, 56 penalties, 229 points
1 Ryan Grant (Glasgow Warriors) 14 caps
2 Ross Ford (Edinburgh Rugby (72 caps, 2 tries, 10 points)
3 Moray Low (Glasgow Warriors) 24 caps
4 Tim Swinson (Glasgow Warriors) 4 caps
5 Jim Hamilton (Montpellier) 51 caps, 1 try, 5 points
6 Ryan Wilson (Glasgow Warriors) 5 caps
7 Chris Fusaro (Glasgow Warriors) uncapped
8 David Denton (Edinburgh Rugby) 18 caps
Substitutes
16 Scott Lawson (Newcastle Falcons) 39 caps, 2 tries, 10 points
17 Alasdair Dickinson (Edinburgh Rugby) 31 caps, 2 tries, 10 points
18 Geoff Cross (Edinburgh Rugby) 24 caps, 1 try, 5 points
19 Jonny Gray (Glasgow Warriors) 2 caps
20 Johnnie Beattie (Montpellier) 27 caps, 3 tries, 15 points
21 Chris Cusiter (Glasgow Warriors) 65 caps, 3 tries, 15 points
22 Duncan Taylor (Saracens) 7 caps
23 Max Evans (Castres) 38 caps, 3 tries, 15 points