Scotland 6 - 13 England
Solitamente è l'aggettivo che va per le maggiori Oltremanica di fronte a partite come quella disputata al Murrayfield di Edimburgo: 13-6 per l'Inghilterra di Stuart Lancaster che quindi comincia il suo mandato nel migliore dei modi - avesse perso, il suo interim sarebbe stato sottoposto a molta più pressione di quanto non lo sarà comunque domani con i commenti sui giornali inglesi. La Scozia non si prende la rivincita attesa dalla Coppa del Mondo e la Calcutta Cup rimane a Londra.
Poi c'è il match in questione, deciso dalla meta realizzata da Charlie Hodgson all'inizio della ripresa, quando il calcio di Dan Parks a due passi dalla propria area di meta viene stoppato e l'apertura ospite schiaccia l'ovale a terra, consentendo al tiratore scelto della truppa, Owen Farrell, di infilare i pali per il 10-6 che rompe gli equilibri (precari) di un incontro che altro non poteva essere che di quelli disputati da scozzesi e inglesi.Gli animi ci sono, le strategie molto meno, la confusione non manca. Tipo il finale della prima frazione, quando i padroni di casa vogliono allungare sugli ospiti e continuano a tentare di avanzare con gli avanti per guadagnare terreno e permettere a Parks di andare di drop, mentre il tempo è scaduto. La difesa inglese è organizzata, respinge al mittente le percussioni dei ball carrier che alla lunga finiscono per isolarsi e indietreggiare. Poi avanzano nuovamente grazie ad Alasdair Strokosch e allora Chris Cusiter si mette d'accordo con il compagno di reparto per tentare l'esecuzione, ma sul canale di passaggio transita l'intera prima linea scozzese che va a prendere posto e l'operazione intera sfuma.
Il tabellino si smuove al 22', con il piazzato di Farrell che aveva sbagliato in precedenza dalla distanza (al 13'). Tre minuti dopo, Parks pareggia i conti. Prima Max Evans poi Chris Ashton provano a dare una scossa fuori dall'area di competenza delle mischie e quando l'ala inglese, imprigionata da tre avversari, non leva le mani dall'ovale una volta a terra, arriva l'occasione per il numero 10 di casa che non sbaglia, fissando il risultato sul 6-3 che terrà fino alla fine del primo tempo.Col senno di poi, quel tentativo di drop andato a ramengo avrebbe avuto una certa importanza, dal momento che al rientro dagli spogliatoi Hodgson va a marcare superando anche il ritorno dell'estremo Rory Lamont. Gli inglesi provano a sfruttare il momento, ma la seconda linea Mouritz Botha s'infila tra le maglie avversarie facendo ostruzione sulla corsa del collega di reparto Tom Palmer. Gli scozzesi provano a reagire, a loro modo: in modo confuso, ma hanno dimestichezza con se stessi e in un paio di occasioni si rendono particolarmente pericolosi. Prima con David Denton, la promettente terza linea tenuta sott'occhio e nominata Man Of the Match, poi con le pertiche lunghe di Richie Gray, che parte palla in mano e corre in mezzo all'area dei 22 inglesi isolato.
L'occasione grossa per raddrizzare la faccenda si presenta al 63', con i due mediani in campo: Greig Laidlaw che nel frattempo ha preso il posto di Cusiter e Ben Youngs. Il primo prova a scavalcare l'ultima linea difensiva con un calcetto sul quale si fionda assieme all'ultimo uomo inglese rimasto a presidiare l'area di meta, Youngs: si tuffano entrambi sul pallone, l'arbitro irlandese Clancy chiede assistenza al TMO. Dalle immagini pare che Laidlaw abbia toccato l'ovale, senza un chiaro controllo, ma che appunto l'abbia intercettato mentre rimbalzava a terra. Dal suo box Andy Robinson si sbraccia, ma in assenza di un'evidente certezza, si passa oltre.
Al 69' fa il suo ingresso Ben Morgan, il Numero 8 conteso con il Galles. Due minuti più tardi Farrell tenta dalla distanza, ma non trova i pali. La Scozia attacca - sempre a modo suo -, gli inglesi difendono e non concedono penalty: di sicuro un elemento nuovo rispetto allo scorso anno. Piuttosto allungano al 75' quando sono loro a tentare una sortita offensiva e Farrell da ottima posizione non sbaglia: sette punti di vantaggio in questo contesto diventano la seria ipoteca alla vittoria e così è, infatti, che per quelli con la rosa sul petto mancava da otto anni e quattro tentativi a Edimburgo.Scrappy win, ma è pur sempre una vittoria e non c'è modo migliore per ripartire che portando a casa il bottino. Ordunque, visto che l'Inghilterra sabato sarà all'Olimpico contro l'Italia il match contro gli scozzesi aveva i suoi perché in ottica azzurra: non ha mostrato nulla di particolare contro un avversario che nella sua confusione genera opportunità per chi gli sta davanti, però la mischia ha retto all'esperienza di quella opposta e la fisicità con la quale Chris Robshaw e compagni scendono in campo è la solita.
Hodgson alla regia si è esibito in un paio di kick cross, ma mentre andava in scena giungeva notizia del rientro di Toby Flood con la maglia dei Leicester Tigers in LV=Cup e dalla tanta delle tigri hanno fatto sapere che Flood è sulla buona strada per entrare nel gruppo di Lancaster che era visibilmente soddisfatto al fischio finale. 32% di possesso palla, due soli offload e 14 turnover concessi, a sbirciare alcuni dati, da parte inglese: hanno due sfide di fila fuori casa, la prossima con 70.000 sostenitori avversari in un faccia a faccia con un'altra nazionale che ha cambiato staff tecnico. La spedizione a Roma per Lancaster e la sua banda è di quelle che si preparano con molta (molta) attenzione durante la settimana.