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Scream 4

Da Newmoon35 @si
SCREAM 4
Trama: sono passati molti anni dagli efferati omicidi di Woodsboro, e Sidney Prescott è diventata una scrittrice di successo mentre Stab, la serie di film horror ispirata a quei delitti, è ormai interminabile.  A Woodsboro vivono serenamente lo sceriffo Riley e sua moglie Gale Weathers, oltre che la cugina adolescente di Sidney, Jill. Ma alla vigilia del ritorno in città di Sidney per la presentazione del suo romanzo, qualcuno pare determinato a compiere nuovi massacri indossando ancora una volta la maschera di Ghostface.
SCREAM 4Con questo quarto capitolo della serie Craven si riappropria della sua creatura, e per farlo torna alle origini, in un gioco metacinematografico ironico e discretamente più raffinato di quello che appare ad una prima occhiata. Cambiano le generazioni,  "ciò che era la tragedia per una diventa il gioco per l'altra"; ora è internet a farla da padrona. Tutto è on-line, i famosi "15 minuti  di celebrità" sono a portata di un clic, non occorre nessun talento particolare per diventare celebri, basta la fortuna; oppure che ti sia capitato qualcosa di tremendo. Anche nel cinema horror cambiano i dogmi. Adesso è tempo di remake, spesso nulla di più che copie maggiormente truculente degli originiali. Craven, da bravo volpone, dimostra di conoscere perfettamente le nuove regole e di saperle applicare al meglio.
"Scream 4", diciamolo pur, non è altro che un remake del primo "Scream" eppure, alla fine, risulta un buon prodotto. Perchè??Perchè Craven condisce tutto con una buona dose di ironia, eppure ci inquieta.
L'incipit, la saga di "Stab" ormai giunta al settimo capitolo degradata a cornice di uno pseudo rave party e diretta da Robert Rodriguez (!), il poliziotto destinato a brutta fine che si chiama Anthony Perkins (!!!), Sidney diventata celebre solo "perchè vittima" la ex giornalista d'assalto trasformata in una tranquilla moglie a cui il ripetersi dei massacri fornisce il pretesto per ritrovare l'antico smalto, la banda di giovinastri appassionati di horror che se ne vanno in giro con la webcam perennemente attaccata all'orecchio, persino i massacri di Ghostface sono solo una replica di quello originale.
All'apparenza tutto sa un pochino di presa per i fondelli.
Eppure dietro a questo frullato di stereotipi c'è una critica nemmeno troppo velata a questo bisogno assoluto di emergere, di apparire, di essere qualcuno a qualsiasi costo che si riassume bene nella battuta di uno dei personaggi: "E che dovrei fare forse?Andare al college?Lavorare??".
Non un capolavoro certo, ma almeno un film pseudo horror intelligente, ed ultimamente ce ne sono davvero pochi.
"Non vuoi proprio morire , ma chi cazzo sei, Michael Myers?"
"Amici???Ma in che mondo vivi. Io non ho bisogno di amici....io ho bisogno di fans!!"

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