Sono una fotografa, una fotografa molto strana, credo. La fotografia per me è una cura, sono stata una bambina complessata, un’adolescente complessata e ora una donna con seri problemi di autostima, talmente seri che li maschero con manie di onnipotenza (annotate, le persone che ostentano sicurezza sono delle cacasotto).
Sono cresciuta vedendo tutte le donne stupende, meno che me. E quando vi dico tutte intendo tutte, le ragazze normalmente definite grasse, normalmente definite brutte, normalmente indefinite, oltre che la scala delle divinità che amiamo tutti.
Così, ho cominciato a fotografarle, per mostrare quello che vedevo, il risultato è stato sorprendente.
Ho cominciato a fermare ragazze nei bar, in metro, sui pullman, nei negozi. All'inizio sono tutte scettiche, blaterano tutte la stessa frase, “Ma sei sicura? Io non vengo bene in foto, perché proprio a me? Ma guarda che sotto i vestiti io ho la pancia, il culone, ma sei pazza?” Senza sapere che quella pancia e quel culone nascosti da qualche pare erano i motivi per cui le fermavo, le riconosci le donne che non amano il proprio corpo, in gergo si chiamano Donne…
Cosa faccio nello specifico? Niente: vedo. Lo sapete di essere bellissime? ve lo dico io, NO, nessuna di voi lo sa, ne sa quanto.
Insieme a un’amica psicologa abbiamo cominciato a studiare, sperimentare, testare l’effetto di “un altro sguardo” su di voi, uno sguardo che venisse da un'altra donna, da donna a donna, niente photoshop per ridimensionarvi i fianchi, niente make up artist, io voi, una spazzola, vestiti scovati nel vostro armadio, di quelli che avete comprato e non avete mai avuto il coraggio di mettere.
Abbiamo sperimentato questa Fototerapia su almeno 60 persone fino ad adesso, i test psicologici hanno evidenziato un miglioramento della propria autostima e della propria percezione in una percentuale che va da 30% al 60%, un bel risultato.
Spesso, più che spesso, è il coraggio che ci manca, il coraggio di guardare alla specchio e vedere davvero. Noi ci sezioniamo, ci impuntiamo sul difetto e non vediamo l’armonia, ne la bellezza. Abbiamo bisogno di qualcuno che la veda per noi, e ce la mostri. Io ne ho fatto il mio hobby, il mio lavoro e la mia cura, perché cura? Perché in ognuna di voi, trovo un pezzo di me. E pezzo dopo pezzo, difetto dopo difetto che imparo “difetto non è”, scopro che sono esattamente, come volevo che fossi.