Quella calotta di gomma che ricopre la punta di un noto modello di scarpa di tela che va di moda a fasi alterne – era in auge negli anni 50, poi quando avevo vent’anni io e da un paio di stagioni ha di nuovo sbaragliato la concorrenza – sembra fatta apposta per scriverci sopra una parola di poche lettere che seguono l’arco in altezza rimanendo allineate alla base. Tu hai utilizzato quello spazio sulla scarpa destra per scrivere “scusa”, e mi chiedo se hai imbrattato una cosa che è costata più di 50 euro a mamma e papà per ricordarti ad ogni passo che compi, mentre cammini a occhi bassi, che chiedere scusa non è semplice e bisogna fare uno sforzo, a volte, mettere l’orgoglio sotto i piedi anche se fiaccati da calzature tutt’altro che traspiranti. Oppure te lo ha scritto qualcuno come prova d’amore, ti ha scritto scusa in modo che ogni volta che guardi giù ti ricordi che devi saper perdonare, altra cosa difficile tenendo conto che ora dovrai anche perdonarlo per aver rovinato le All Star lilla alte perché la biro calcata così non va più via nemmeno in lavatrice. Ma anche la punta sinistra ha uno scarabocchio, c’è scritto ancora a penna “aspettiamo”, che letto su un piede fa uno strano effetto, no? Se aspetti e non c’è un semaforo rosso che te lo impone non riesci più a tenere il passo, rimani indietro, e poi devi chiedere scusa se sono gli altri a dover dire aspettiamo. E se gli altri non avranno pazienza o non vorranno perdere tempo e ti lasceranno lì e ti offenderai, potrai indicargli il tuo piede destro come spunto, se non sapranno da dove iniziare. Altrimenti puoi guardarti il piede sinistro e dar loro tutto il tempo di cui hanno bisogno, e non è detto che sia roba da poco.
Magazine Società
Potrebbero interessarti anche :