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Ieri sera, sbirciando tra blog e siti, ho pescato un articolo di un agente letterario che credo sia molto interessante.
L’agente racconta di aver ricevuto un’email da un autrice con un’offerta di rappresentanza. L’autrice sostiene di aver un contratto con un editore che pubblica il suo romanzo senza contributo, ma che per poche migliaia di euro potrebbe offrire ulteriori servizi (in pratica un book publicist).
L’agente risponde all’autrice che non dovrebbe pagare nessuna cifra per nessun servizio extra, né tantomeno per essere pubblicata.
L’agente continua l’articolo raccontando di come il manoscritto, pronto alle stampe per la casa editrice e per l’autrice, sia in realtà di basso livello e lontano da una versione accettabile per una ‘vera’ pubblicazione.
L’articolo si intitola “Writers Beware“, l’agente è Jessica Faust della BookEnds, la cifra da pagare 4.000 dollari, e la casa editrice è la Tate Publishing.
Jessica Faust chiude l’articolo avvertendo gli aspiranti scrittori delle trappole che possono trovare lungo il percorso verso la pubblicazione, e li invita a consultare siti come “Preditors and Editors” in cui le case editrici “ambigue” vengono schedate.
Traduco e riporto qui “Writers Beware” perché questo articolo dimostra, semmai ce ne fosse bisogno, che l’editoria a pagamento non è un problema solo italiano.
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