Con questo articolo, s'inaugura la nuovissima rubrica Scrittori dal mondo, vi lascio immaginare dal titolo di che cosa si tratta! Quest'oggi, parleremo della scrittrice sarda Michela Murgia, diventata celebre per il libro-verità Il mondo deve sapere, edito da Isbn Edizioni nel 2006.
Ma partiamo dall'inizio: chi è Michela Murgia? La Murgia nasce a Cabras - comune della provincia di Oristano, in Sardegna - nel 1972. Dopo aver svolto studi teologici, diventa Referente Regionale della sezione Giovani e, nel 2004, crea uno spettacolo teatrale svoltosi al termine del pellegrinaggio dell'Azione Cattolica a cui ha presieduto anche Papa Giovanni Paolo II. Prima di diventare scrittrice ha svolto diversi lavori ma in particolare uno: la centralinista in un'importante azienda di telemarketing (Kirby Company) riportando poi sul suo blog tutte le impressioni avuto dal mese di lavoro in questa compagnia internazionale. Il mondo deve sapere prende vita come vero e proprio romanzo autobiografico quando Isbn Edizioni decide di pubblicare quest'esperienza - negativa, pur essendo ironica - e il libro fa tanto scalpore e notizia da avere una trasposizione cinematografica a cura di Paolo Virzì. Nel 2008, infatti, esce nelle sale italiane Tutta la vita davanti, che si fregia di attori del calibro di Sabrina Ferilli e Massimo Ghini. Nel 2008 ha pubblicato per Einaudi Viaggio in Sardegna, una guida ai luoghi meno esplorati dell'isola. Nel 2009 pubblica, sempre per Einaudi, Accabadora, che narra della vita di una bambina (Maria Listru) che viene adottata da Bonaria Urrai, Accabadora (indica una donna che praticava l'eutanasia ad anziani malati in maniera tanto grave da portare i familiari o la vittima stessa a chiedere la morte) di Soreni, piccolo paesino della Sardegna. Ilromanzo vince la sezione narrativa del Premio Dessì, il SuperMondello e il Premio Campiello. Nel 2011, esce in libreria il suo nuovo romanzo: Ave Mary. E la chiesa inventò la donna di cui riportiamo un paio di frasi della quarta di copertina:
[...] partendo sempre da casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. Anche tra chi credente non è. Con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.
In questo momento scrive sull'inserto culturale Saturno de Il Fatto Quotidiano, e collabora con Andrea Bajani, Giorgio Vasta e Paolo Nori a un diario a otto mani che riporta, mese per mese, le vicende di questo 2011 e che verrà letto al Circolo dei lettori di Torino e mandato online in un blog apposito per poi diventare un vero e proprio libro edito da Einaudi. Nel frattempo, rendiamo noto il nuovo progetto di cui fa parte. Un laboratorio di scrittura creativa - come dice il sito - con un'insegnante molto speciale: proprio la Murgia. Dedicato a tutti i bambini tra i 6 e gli 11 anni pensato per "avvicinarli in modo giocoso alla scrittura e alla lettura, perché l'amore per le parole si coltiva fin da piccoli".
Insomma, in soli cinque anni, Michela Murgia è diventata una delle scrittrici sarde più affermate e amate d'Italia, e ogni suo libro fa il giro della Nazione in pochissimo tempo. All'ormai conclusione di questo primo articolo della rubrica Scrittori dal mondo, vi lasciamo con il suo sito ufficiale, e con una citazione del libro che l'ha resa famosa, Il mondo deve sapere, che nonostante siano passati tanti anni, rimani comunque attuale. Purtroppo.
Mi daranno il Premio Nobel per il precariato. E me lo leveranno dopo due mesi.