Alla vigilia di Ferragosto è arrivata la cartolina di Nadia Terranova dalla Grecia. Leggete il suo saluto, un racconto che porta con sé tutta la magia di una terra meravigliosa e il cuore grande di una scrittrice (e persona) stupenda.
Magazine Cultura
Poi ti lasci la costa alle spalle e vai su un’isola, mondana o con l’illusione della solitudine, di sassi o di sabbia, buona per la barca o per le scarpinate, quella che vuoi tu, fatta apposta per te. Ovunque trovi un Konstantinos che guida fra gli ulivi bevendo vodka e caffè e un altro che guarda il mare e sospira “possiamo anche uscire dall’Europa, se siamo troppo poveri: facile, no?”, una locandiera col sorriso dietro un piattino di mostarda, una ragazza bionda con i sandali e la maglietta rossa e la voce forte da escursione. Trovi baluardi precisi come la sdraio dove inizi e finisci un romanzo in un pomeriggio (dicesi cultura greca), l’insalata che ti basta per pranzo (dicesi miracolo greco), i monasteri con le erbe preparate dalle suorine di tutto il mondo, sì anche tedesche (dicesi economia greca), una chiesa al termine di duecento scalini, lo sguardo accomodante su te stessa che ti fa mettere pure le scarpe aperte. Un attimo dopo la bandiera si è dispiegata ma non hai fatto in tempo a fotografarla, c’era della bougatsa fritta calda, per un attimo hai pensato sul serio di iscriverti a un corso di icone bizantine, poi sei stata distratta dalla gara per raggiungere quello scoglio bianco laggiù, vediamo chi arriva prima, facile, no?
Potrebbero interessarti anche :