Magazine

Scrittori: intervista a Carlo Moiraghi

Creato il 27 aprile 2021 da Gliscrittori
Scrittori: intervista a Carlo Moiraghi

Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista a Carlo Moiraghi in tutti gli store online con Giallo indiano (Noi Edizioni): «I libri si inventano e si scrivono da sé, l’autore ne è solo il primo lettore, il testimone che li scopre mettendoli nero su bianco».

Carlo Moiraghi è medico chirurgo, agopuntore, omeopata, psicoterapeuta. È Presidente di ALMA (Associazione Lombarda Medici Agopuntori), Direttore della Scuola ALMA di Agopuntura,e della Scuola ALMA di Qigong e taijiquan, Vicepresidente di FISTQ (Federazione Italiana delle Scuole di Tuina e Qigong), delegato di FISA (Federazione Italiana delle Società di Agopuntura) per la Regione Lombardia, membro della Commissione per le Medicine non Convenzionali dell’Ordine dei Medici di Milano, Vicepresidente di AGOM (Agopuntura nel Mondo). Ha all’attivo numerose pubblicazioni di testi cinesi classici e oltre una dozzina di libri di saggistica, manualistica, narrativa.
Nella Collana Tratti di Noi Edizioni ha pubblicato il saggio Siddharta e il Sutra di Diamante (2019).

Diamo il benvenuto a Carlo Moiraghi. Grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale Gli Scrittori della Porta Accanto. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontaci qualcosa di te. Qual è quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti spinge a scrivere nella vita di tutti i giorni? Cosa ti affascina e ti ispira?

La mia vita, come quella di tanti, è piuttosto piena, sono medico e quindi vedo pazienti, dirigo una scuola di agopuntura rivolta a medici e quindi insegno, ho due figlie e quindi tante gioie e tanti impegni, però io ho anche un segreto, un mondo altro che attende solo me dentro il portatile chiuso, e io attendo lui. Così eseguendo i miei compiti giornalieri ci penso, alla storia, a come procederà, e cosa conviene, perché prima di scrivere, come ho detto, io non lo so con precisione, è solo scrivendola che la stoia prende vita.

Quanto tempo ti ha impegnato la stesura di Giallo indiano?

Ho scritto numerosi libri, Giallo indiano è uno di quelli che ha preso più tempo, c’è da dire che io non scrivo a tempo pieno e che non ho mai fretta di finire e pubblicare, parliamo però di numerosi anni.

Con Giallo indiano il lettore è trasportato in un ritmo narrativo denso di adrenalina e colpi di scena. Ce ne vuoi parlare per incuriosire i nostri lettori?

Sei uno studente e vai a fare il servizio civile in India perché te lo ha consigliato il tuo professore di anatomia. In pochi giorni senza volerlo già ti metti nei pasticci e ti rimpatriano. Litighi con tu padre, un teatrino sempre lo stesso da anni e decidi che non ci stai. Letteralmente ti casca in mano un passaporto, lo dai taroccare alla meno peggio da un’amica filatelica e te ne ritorni in India in men che non si dica ance perché ti sei fatto la fidanzatina laggiù, progetto suicida, infatti ti beccano subito all’aeroporto di Mumbay, solo che tu dai un imprevisto cazzotto a un gran graduato e te la dai a gambe fra la gente più veloce del levriero, progetto sottozero, invece non sai come ma per ora sei riuscito a fare perdere le tue tracce. Hai vinto, in realtà hai perso tutto, ma proprio tutto, e sei diventato un clandestino in India. La storia incomincia così.

Chi è il pubblico ideale di questo romanzo?

C’è lo studente fuoricorso pecora nera, c’è il padre gran professorone milanese e non si capiscono, c’è la madre che li ama e li capisce entrambi e è presa fra due fuochi. C’è l’India raccontata da chi l’ha conosciuta. Ci sono riferimenti a quando Goa è stata sede per oltre quattro secoli del Tribunale della Santa Inquisizione, e questa è una storia non nota a tanti. C’è l’azione. C’è la suspance. I lettori possono essere di stampo diverso. Questo è un libro che si può leggere bene sia su una panchina, sia sotto l’ombrellone, sia nel proprio studio o in biblioteca.

Copertina del libro

Giallo indiano

di Carlo Moiraghi
Noi Edizioni
Narrativa
ISBN 978-8832128888
cartaceo 25,00€

Che emozioni vuoi trasmettere, che effetto desideri creare nel lettore?

Ciò che leggi mette in risonanza le emozioni che hai dentro di te, leggendole fuori di te in una storia, puoi riconoscerle meglio, comprenderne meglio gli snodi, gli equilibri e gli squilibri. Ovviamente la storia che leggi non è la tua, probabilmente è anzi molto diversa dalla tua, forse per questo proprio quel libro ti ha interessato e hai preso a leggerlo, ogni vita però, pur nella totale diversità, ha dei passaggi similari, equipollenti. Ad esempio certe strettoie del vivere le hanno passate tutti, chi più strette e chi più comode, chi se ne accorge di più e chi di meno, però per tanti di noi proprio quelle strettoie hanno rappresentato dei giri di boa, dei cambi di passo convenienti, necessari, delle occasioni. Questo è il caso di Giallo indiano, forse l’ho scritto perché è la vicenda di tanti, certo per i più, per tutti, meno evidente, senza andare in India, senza andare a Goa, insomma magari una storia così può venire utile per fare chiarezza nella propria vita. In difficoltà, in solitudine, con poche vie di scampo, certi istanti grevi li abbiamo conosciuti.

Cosa rappresenta la scrittura per Carlo Moiraghi?

Anzitutto scrivere è una via per comprendere meglio, per mettere in fila esperienze sparse. Scrivere permette poi di portare fuori materiale emozionale che hai dentro sepolto da qualche parte e quindi alleggerisce, fa bene. Qualsiasi storia pretendi di inventare proviene infatti da te e di te parla anche se neppure tu sai distinguere bene come e che dice. Come ho già detto scrivere è poi una puntuale compagnia, sempre presente, sempre pronta. Apri il file e il tuo mondo segreto si apre a te, una bocca che ti inghiotte.

Cosa vorresti lasciare al lettore una volta terminati i tuoi libri?

Un abbraccio.

Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?

Sta per andare in stampa La Principessa Zaffira e la Tribù della Pace. Il mio prossimo libro è una favola per grandi e piccini, sua particolarità è che l’ho anche illustrato con almeno una ventina di tavole a colori, io che di pittura e pennelli non so nulla eppure qualcosa di buono, almeno a mio parere, è venuto fuori, e non so come.

Ringraziamo tantissimo Carlo Moiraghi per essere stato ospite di questo Caffè Letterario, lo spazio degli Scrittori della porta accanto dedicato agli autori, e, anche a nome dei nostri lettori, gli auguriamo in bocca al lupo per suoi progetti futuri.

Grazie dell’attenzione dedicatami e il più cordiale saluto.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog