Kader Abdolah vi può forse essere noto perchè un suo libro, Il corvo, che è tra i titoli diffusi con l'iniziativa #ioleggoperché. Quello di cui voglio parlarvi si intitola Scrittura cuneiforme, eccellente romanzo ambientato in Iran e, a tratti, in Olanda. Parla di un uomo sordomuto, padre dell'io narrante, di cui si racconta l'intera esistenza, con continui riferimenti alla condizione storica e sociale, con accenni forti al tema dell'esilio, delle tradizioni e della libertà. Sono sottolineati soprattutto i rapporti tra padre e figlio, legati dalla capacità di comunicare, nonostante l'handicap del primo, e dalla simbiosi che ne consegue. E' difficile parlare della trama di questo libro tanto è elaborata e ricca. Seppure l'argomento appaia non semplice, la scrittura è talmente bella da impedirti di lasciare la pagina: flash-back temporali e spaziali continui, analisi psicologica dei personaggi, riferimenti alle ricadute sulla quotidianità dei cambiamenti della storia. I riferimenti a valori universali è continua nonostante le peculiarità della cultura in cui il romanzo è ambientato. Si percepisce la forza della parola dovuta all'esperienza personale dell'autore, anch'esso iraniano e anch'esso esule, che ha scritto il libro non nella sua lingua madre, ma in olandese, segno dell'importanza della lingua e dei sui impieghi.
Adatto a chi non ama le storie a tema islamico troppo scontate.