Non si sa mai abbastanza cosa passi nella mente delle persone, anche quelle care e che si crede di conoscere, fino a che non si legge cosa scrivono.
La scrittura, l’atto dello scrivere, disvela i ricordi, le passioni, il sentire; tutto ciò che s’è assopito, nascosto, così recondito da neppure averne mai intuito l’esistenza.
Quando si scrive, rinasce il sé, quello della tenerezza, l’amore inconfessato, la rabbia accesa; si scrivono cose che si vorrebbe vivere ma la mente frena, il rigore impone, il quotidiano spezza.
Le parole in fila, in ordine poetico, in verso libero o in guisa di romanzo, sono quel noi dentro che non si conosce, il mostro, la fata indovina, la strega maligna, l’odio, la gelosia, la carità, la dedizione.
Scrivere è lasciare traccia del nostro invisibile io.
Chiara