Scrivere con la benda sull'occhio? Le stranezze degli autori
Creato il 13 febbraio 2012 da Nicola Nicodemo
James Joyce era solito indossare una benda sull'occhio sinistro, anche quando scriveva. Quello che potrebbe sembrare uno strano "rituale" per trarre ispirazione, in realtà era legato ad un problema fisico. Voleva infatti preservare la poca vista dell'occhio. Ad alcuni potrebbe invece sembrare un vezzo. In effetti sono molti gli autori particolarmente legati a qualche oggetto. Tanto da non separarsene neanche durante la scrittura, che siano portafortuna, o abbiano una qualche funzione ispiratrice. Semplici abitudini, modi di scrivere, o luoghi preferiti, suscitano emozioni e affetti nell'autore, che li riflette poi nelle parole.
Tra gli autori più conosciuti della letteratura contemporanea, ne troviamo esempi divertenti e caratteristici.
Vladimir Nobokov, ad esempio, era un grande appassionato di farfalle. Queste utime, insieme alla letteratura, diceva, erano le più dolci passioni che l'uomo conosca. Aveva sviluppato anche sue teorie sull'evoluzione delle farfalle. E con piacere, avrebbe lasciato la città per dirigersi in campagna a catturare farfalle. Armato del suo retino, naturalmente.
William Faulkner, invece, era affezionatissimo alla sua pipa. Non avrebbe accettato dalla sua famiglia nessun altro regalo, eccetto gli scovolini, usati per la pulizia della pipa.
William Burroughs era un appassionato di armi. I suoi racconti e le sue storie ne sono piene. Diceva: "Dopo una sparatoria hanno sempre voglia di requisire le armi a coloro che in realtà non anno fatto nulla. Vi assicuro che non vorrei vivere in una società dove gli unici autorizzati ad avere delle pistole sono la polizia e l'esercito".
Oscar Wilde portava sempre un fiore all'occhiello. Il suo preferito era il garofano verde, che diventerà nel ventesimo secolo simbolo dell'omosessualità. Disse una volta: "Un bel fiore all'occhiello è l'unica cosa che unisce arte e natura".
Edith Wharton amava farsi fotografare insieme ai suoi cagnolini. In una sua biografia, Hermione Lee scrive: "I suoi cani erano parte integrante della sua vita... Si sentiva intensamente, anche misteriosamente, vicina a loro, e addolorata quando essi morivano. In vecchiaia parlava spesso della sua comunicazione, quasi mistica, con i cani, e giudicava i suoi nuovi amici in parte anche dal fatto che condividevano il suo entusiasmo".
George Sand aveva suscitato scalpore quando iniziò ad indossare abiti maschili. Ma lei affermava che, oltre ad essere motivo di individualità e di indipendenza, erano anche più comodi delle tipiche vesti ricamate femminili.
E voi? Avete anche voi degli oggetti che vi assistono nella scrittura?
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