Nel mio più recente post sui lavori di scrittura in corso d’opera non ho considerato la variante “ispirazione del momento”.
La recente gita a Ferrara è state però portatrice sana di idee, che si sono già concretizzate in una bozza di racconto. Esso s’intitolerà Il Palio, e farà idealmente parte del mio ciclo narrativo Italia Doppelganger (racconti autoconclusivi ambientati in un’Italia da Twilight Zone).
Come spesso mi accade ho iniziato a scriverlo subito, perché l’ispirazione è fuggevole e pure un po’ zoccola. Il problema è che, prima di questo weekend fuori porta, ero già impegnato nella lavorazione di un altro racconto, Maciste contro Thor, terzo capitolo della saga Le Imprese di Maciste (qui il primo, e qui il secondo).
Mi si è quindi presentato il dilemma su quale portare avanti e quale accantonare, seppur momentaneamente.
Ho voluto infine provare una soluzione alternativa: scriverli entrambi, in contemporanea. Ma sarà una scelta azzeccata?
Vediamo un po’.
I due racconti in questione sono di generi diversi.
Maciste contro Thor e un fantasy/urban fantasy ambientato durante la Battaglia di Stalingrado (sì, lo so, vi è già venuta voglia di leggerlo).
Il Palio è un horror d’atmosfera, sulla falsariga di alcuni miei vecchi lavori (come per esempio Bagliori da Fomalhaut).
Difficile saltare da uno scenario all’altro, vuoi per il cambio di registro, vuoi per il differente spessore dei protagonisti. Maciste e il suo avversario sono dei “big”, capaci di occupare la scena da soli. I protagonisti de Il Palio sono invece due persone comuni, che vengono “fagocitate” dalla storia, senza mai dominarla.
Per i primi quattro giorni ho alternato la scrittura quotidiana.
Lunedì e mercoledì mi sono dedicato a Maciste contro Thor.
Martedì e giovedi ho portato avanti Il Palio.
La cosa curiosa è che, mentre scrivevo un racconto, mi veniva in mente come continuare quello in sospeso. Non un male, non fraintendete, ma comunque una bella fonte di grattacapi.
Da venerdì e per tutto il weekend ho cambiato strategia, scrivendo per un’ora Maciste e per un’ora l’altro racconto. Si tratta di un metodo più impegnativo e stressante del precedente, ma in tal modo ho provato meno ansia per quello che prima rimaneva in stand-by per 24 ore intere.
I lavori procederanno ancora per una settimana intera, forse per dieci giorni. Poi si passerà alla fase di editing, come al solito. Solo allora vedrò come sono andate le cose. Tuttavia sono piuttosto fiducioso. Se tutto va come deve andare, riuscirete a leggere entrambe i racconti entro giugno (massimo inizio luglio).
Questo è quanto.
Spero che il mio piccolo post di “scrittura pratica” non vi abbia annoiato troppo ;-)
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