Cronaca dal gruppo di Torino
Dopo la prima cronaca della settimana scorsa del gruppo bolognese, ecco Torino, ci racconta la situazione Marisa Porello.
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Ciao a tutt*! Qui siamo in tre: Lara, Francesca e Marisa, la sottoscritta. Ho elencato le partecipanti in ordine di età: Lara è la più giovane e io sono la più vecchia. Ci siamo incontrate due volte in giugno e in settimana ci vedremo per la terza volta. Devo confessare che al primo appuntamento ero emozionata e leggermente in ansia. Morgan aveva tanto insistito sull’importanza del gruppo. E se adesso non mi fossi trovata bene? Forse la differenza di età (vent’anni e più) ci avrebbe creato dei problemi; forse il nostro approccio non ci sarebbe reciprocamente piaciuto; forse avremmo avuto delle difficoltà a comprenderci… insomma, avevo i miei timori. Ma dopo la prima stretta di mano e il primo sorriso, l’ansia si è dissolta. Abbiamo cominciato a parlare fitto fitto, e il tempo è volato. Siamo alquanto diverse una dall’altra, eppure si è stabilito subito un ottimo feeling. Facciamo tre lavori completamente diversi, siamo fisicamente molto diverse, abbiamo sentimenti diversi verso la scrittura, vogliamo scrivere romanzi così diversi… eppure ci sentiamo in sintonia. Qualcosa di magico deve essere successo grazie all’iniziativa di "Sul romanzo"! Ma forse si tratta semplicemente della magia dell’amore per la lettura e la scrittura. Il primo incontro dunque lo abbiamo speso a conoscerci e raccontarci, parlare delle nostre relazioni, dei nostri blog, dei nostri scritti, delle nostre letture e solo vagamente del romanzo che abbiamo in mente di scrivere. Per il secondo incontro, stessa ora, stesso pub e stesso giorno, mercoledì. Prima sorpresa: Lara ha cambiato idea. Non scriverà più dell’argomento di cui ci aveva parlato, ma d’altro! E anch’io ho cambiato idea: non scriverò più quel romanzo per bambini che aveva come protagonisti dei gatti, ma forse un romanzo che parla del coraggio di una ragazzina ribelle. Francesca fra le tre è quella che ha le idee più chiare: seguendo il corso "Scrivere un romanzo in 100 giorni" ha iniziato l’estate scorsa un romanzo che adesso vuole assolutamente finire. Ci ha già lavorato parecchio e da mesi, nel tempo che le rimane dopo il lavoro e lo studio, legge solo libri sul Giappone, perché è lì che vuole ambientare la sua storia. A fine giugno sono andata al mare, in ferie, e ho di nuovo cambiato idea. Ho deciso finalmente che mi voglio dedicare al romanzo che ho finito un anno fa e in cui credo molto, ma che ho accantonato perché nel frattempo ho pubblicato un libro, ho ristrutturato casa, e ho avuto un sacco di contrattempi. Mi sono interrogata per quasi un mese, e ho anche chiesto aiuto a Morgan. Tu cosa faresti? Cominceresti un romanzo ex-novo o lavoreresti su uno già quasi finito? Il fatto è che non sopporto di lasciare le cose a metà. E ne ho già un altro paio, di romanzi quasi terminati. Perché iniziarne uno nuovo? Ho davvero qualcosa così urgente da dire? Ho un’idea così importante da indurmi a iniziare un nuovo racconto, una nuova storia? La risposta è stata no. E quindi lavorerò sul mio "vecchio" romanzo. Anche perché nel frattempo devo curare un altro progetto letterario. Basta, questa volta è deciso e non tornerò più indietro. Alla luce delle lezioni di Morgan e Geraldine lo migliorerò e lo renderò pubblicabile. Perché so che lo voglio pubblicare. Intanto Francesca ci ha già consegnato i primi due capitoli del suo romanzo e appena ci incontreremo le racconteremo le nostre sensazioni. Io parlerò loro della mia nuova deliberazione. Spero che non mi prendano per una banderuola tormentata da venti contrari. Per quanto riguarda le lezioni, di pnl io ne ho già masticato un po’, perché per alcuni anni ho fatto la formatrice in un’azienda e quello era il nostro pane quotidiano; mentre per Lara e Francesca sono argomenti abbastanza nuovi. È un approccio che credo possa essere applicato alla creazione di un romanzo. Rendersi consapevoli della nostra scrittura, sorvegliarla, controllarla; capire che non arriva dal cosmo infinito, ma dal nostro sistema neurologico e linguistico, dal nostro atteggiamento mentale, dalla nostra mappa del mondo. Vogliamo scrivere in modo efficace e comunicare in modo efficace; vogliamo emozionare, avvincere, tenere legato il lettore alle nostre pagine. Questo è lo scopo del progetto "Scrivere il romanzo che è in te" e devo dire che noi tre siamo parecchio motivate a perseguirlo. Nel frattempo abbiamo letto e riletto le lezioni di "Scrivere un romanzo in 100 giorni", e riteniamo utilissime le nuove lezioni di Morgan sulla pulizia, l’ordine e la forma dello scritto. Per finire, vi confesso che in questo progetto voglio metterci anche divertimento, fiducia, avventura. Mannaggia, qui sento parlare un sacco di sangue, sudore e lacrime; duro lavoro, applicazione e forza di volontà. Ma scrivere è anche divertimento, scoperta di se stessi e del mondo, grande piacere. In fondo non siamo nate in un paese calvinista, ma in un paese mediterraneo! Un po’ di leggerezza ci vuole, no? In questi giorni, nel caldo torrido, sdraiata sotto un fico, ho trascorso molte ore ad ascoltare le cicale. Calorosi saluti dal Piemonte.