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Scrivere un post di successo (?)

Creato il 13 giugno 2011 da Biagio1972 @l_immateriale
Scrivere un post di successo (?)Ma cosa cerchiamo quando scriviamo un post? Vogliamo offrire ai nostri lettori intuizioni, spunti, idee, proposte, argomenti sui riflettere e dibattere oppure vogliamo crogiolare il nostro ego ipertrofico ammirando le curve degli accessi al blog?

Dedico le dritte seguenti proprio proprio a questi narcisisti cronici (ok, ok, chi di noi blogger non lo è?).

Ordunque vediamo alcune caratteristiche inelubidili del post di successo.


·Attualità: intesa non per forza come la notizia del momento quanto temi che sono attualemente ai vertici dell’attenzione dei media sociali.
·Stile: che deve essere brillante, satirico, ironico, sfizioso, una boccata di aria fresca nelle morte gore di un ambiente di lavoro noioso e asfittico. I navigatori d’altronde amano girare ai loro amici qualcosa che può farli sorridere.
·Diffusione: lasciate con nonchalance il link del post nei blog più frequentati che hanno scritto su quel tema o già riflettuto su argomenti simili, postatelo di soppiatto sui wall dei vostri amici collezionisti seriali di amicizie digitali, segnalatelo compulsivamente su Tecnorati, Liquida, Stumble Upon, Digg e così via (rinuncio in partenza a proporre un elenzo esaustivo di tutti i siti di aggregatori o social content sharing)

Metteteci ovviamente i vostri tag e i link del caso, quanto basta come si dice in cucina, utilizzando parole diffuse ma non comuni e possibilmente sfiziose (mica del tipo “estetica razionale”). Fate un po’ di SEO casereccia facendovi aiutare da amici, parenti e conoscenti che sopportano stoicamente le vostre paturnie webiche. Mescolate il tutto in parti più o meno uguali a seconda del caso e avrete un post con la ragionevole speranza di essere letto da qualche centinaio di (malcapitati) navigatori. Così avrete goduto dei vostri 5 minuti di attenzione digitale e potrete andare a dormire tranquilli con il vostro narcisismo acquietato (temporaneamente, ça va sans dire).

Ma è proprio questo che cerchiamo dal web? Quanto tempo noi stessi perdiamo nel leggere post e link ripetitivi, superflui, strumentalmente polemici, sterili e incapaci di arricchire i nostri desideri di conoscenza? Affidarsi alle classifiche degli accessi ai blog di Tecnorati come di Google e Alexa è come ricadere nella vecchia logica pubblicitaria del “millions can’t be wrong”? Ci interessa proprio la milionesima sparata antiberlusconiana o il centesimo commento sull’uscita da Wired Italia di Riccardo Luna? Noi che navighiamo per ore ogni giorno, sentendoci tante volte migliori di chi spende il tempo a seguire passivamente la televisione, non siamo anche noi vittime di tecniche di autopromozione pubblicitaria webiche spiegate piuttosto bene in questo post di Tagliablog e in quest’altro di Comunicare sul web?

Quali possono essere invece i criteri per cercare contenuti pregnanti e non risolvere ogni navigazione in una perdita di tempo? Mi piace chiedere sul tema il parere dei miei 4 lettori e prometto loro che tra qualche giorno ci saranno le mie considerazioni a proposito.


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