Scrivere un racconto con un senso compiuto

Da Rostislav @videogiochiword

Salve  amici,

è da qualche settimana che non scrivo qualche post e cosi ho pensato di scriverne uno oggi. Oggi c’è un bel tempo e sono davvero di buon umore. L’argomento di cui voglio parlare è uno dei preferiti di tanti aspiranti scrittori e non. Si tratta dello scrivere un romanzo. Un libro che ci racconti qualcosa attraverso una storia, dei personaggi e degli avvenimenti. Sicuramente in tanti sono scattati in avanti un giorno, cercando di scrivere un racconto, ma in quanti hanno poi finito tali progetti? Spesso è la pigrizia a fermare tantissime menti brillanti o semplicemente il puro  sconforto che affligge ognuno di noi. Perché la difficoltà non è scrivere un racconto, ma pubblicarlo. Non voglio trattare l’argomento pubblicazione, che riservo per un’altra volta, ma voglio soffermarmi sullo scrivere.

Parlando tecnicamente, non esiste una tecnica prestabilita per scrivere un racconto.  Chi dice di fare una mappa di tutto ciò che volete scrivere, chi vi dice di appuntare ogni pensiero su un foglio (una tecnica funzionale fino ad un certo punto) e cosi via. Ma cosa deve fare esattamente un giovane scrittore? Innanzitutto deve capire quale genere letterario gli è vicino. Dopo di che dovete leggere tanti libri inerenti con quel genere. Leggere tanti racconti  vi darà un modo per vedere le varie tecniche di scrittura. Eh sì, ogni genere letterario ha delle sue tecniche che uno dovrebbe seguire.

La parte più difficile la troverete sicuramente nel intrecciare i fili della vostra storia. Non cercate di scrivere i riassunti della storia intera su un foglio e scrivere in base a quella, in quanto potrebbe cambiare tutto durante lo svolgersi degli eventi e con lo scorrere del tempo.  Raccontare qualcosa vuol dire giocare con l’immaginazione altrui e a meno che il libro non sia un saggio dovrete cercare di rendere partecipi i lettori. Voi non state scrivendo per voi stessi, ma per i lettori e quindi dovete cercare di immedesimarvi  nel ruolo del lettore.

Ricordare che scrivere vuol dire anche correggere  ciò che state scrivendo. Date il vostro manoscritto in mano a tutti gli amici, che potranno leggere e correggere gli eventuali errori, ma non aspettatevi una loro totale assenza. Anche dopo trenta controlli avrete sempre degli errori poco visibili e quindi non siate davvero troppo pignoli.

Questa che ho scritto non è una guida e non deve essere seguita come una bibbia. Pensate ai miei come a dei consigli spassionati. Per finire vorrei citarvi le parole di Steve Jobs: “Stay Hungry, Stay Foolish”.



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