In questo periodo sto riesaminando un romanzo che avevo scritto diversi anni fa. Non è la prima volta che lo riprendo in mano, eppure finora c’è sempre stato qualcosa che non mi convinceva. Ora sto provando a riscriverlo da un punto di vista diverso, e nel rimettere tutto in discussione mi sono resa conto che chi comincia a scrivere, in fondo, cade sempre negli stessi meccanismi e finisce col fare gli stessi errori.Scrivere è una di quelle tante cose nella vita che si migliorano con la pratica, però mi sono detta che forse conoscere gli errori più comuni potrebbe aiutare a evitarli e a rendere più efficaci trama e personaggi.
I punti che seguono non pretendono di essere esaustivi, né sono da considerare oro colato, ma sono solo mie riflessioni sull’argomento. In pratica, la mia vuole essere soprattutto una piccola guida per principianti e non.
Secondo me, errori comuni agli “scrittori in erba” sono:
- Il tema è vago. Qual è l’argomento della storia? Riuscite a racchiuderlo in una sola parola? Se sì, vuol dire che avete le idee chiare e siete già un passo avanti.
- Dilungarsi troppo sugli antefatti. Cominciare una storia in medias res (http://it.wikipedia.org/wiki/In_medias_res) cattura il lettore molto più che soffermarsi per molto tempo sulle premesse.
- Obiettivo del protagonista poco chiaro o poco forte. È l’obiettivo il motore di una storia. Per esempio… Cenerentola vuole andare al ballo, ma non può: cosa sarebbe la sua favola senza questo obiettivo?
- La storia è affollata di personaggi, forse inutili. Nel romanzo di cui parlavo prima c’erano ben 16 co-protagonisti! Troppi davvero, no?
- Nella storia c’è un unico protagonista. Ma chi è davvero completamente solo al mondo? Un romanzo ben congegnato deve avere anche piccole vicende parallele alla storia principale, cioè sotto-trame o sub-plot.
- Personaggi piatti, senza contraddizioni. Le persone vere sono incoerenti e sfaccettate, basta guardarsi intorno!
- Personaggi stereotipati. A chi vi siete ispirati? A qualche cartone animato?!
- Personaggi troppo simili a noi stessi. All’inizio è proprio un errore comunissimo… Come siamo egocentrici!
- Pagine piene di flash-back, sogni o riflessioni del protagonista. Abusare di queste forme significa appesantire la lettura. Chissà perché quando si comincia a scrivere ci sembrano così importanti?
- Divagare con scene e descrizioni inutili, attirare l’attenzione su fatti non essenziali per la trama, la storia va avanti troppo lentamente. I primi romanzi sono sempre pieni di materiale da tagliare: considerate tutto questo un modo per far pratica ed eliminate senza pietà il superfluo.
- Non c’è un arco di trasformazione del personaggio principale. Se alla fine della storia, il protagonista non è cambiato affatto, c’è qualcosa che non va nella trama stessa.
- Troppo sfoggio di conoscenze. All’inizio è normale inserire ciò che sappiamo all’interno di dialoghi o persino nelle descrizioni, ma è così pesante per chi legge!
- Mancanza di ostacoli all’obiettivo del protagonista o colpi di scena. Forse è tutto troppo scontato? Scrittori esperti e sceneggiatori sanno bene che per tenere inchiodati alla poltrona lettori e spettatori servono continue e inaspettate svolte.
- Pochi dialoghi. Devo dire che personalmente io ho sempre amato i dialoghi, ma può darsi che anche esagerare sia un errore, chissà…
- Evitare le scene più drammatiche, perché non ci sentiamo pronti a scriverle. Meglio una scena non proprio perfetta che saltare "a quando tutto è già accaduto", lasciando un senso di vuoto in chi legge!
