Magazine Cultura
Se avessi abbandonato il libro tutte e tre le volte in cui ho pensato di farlo, questa recensione inizierebbe in modo molto ma molto più acido. Perché delle prime 200 pagine non si capisce assolutamente niente (e 200 pagine su un libro di 450 non sono poche). Il titolo, ovviamente storpiato dall'originale per renderlo più accattivante (e completamente fuorviante), lasciava intendere un romanzetto rosa, di quelli leggeri che vanno bene per passare qualche ora completamente rilassati, che ammetto di acquistare ogni tanto (in questo caso il prezzo superscontato ha influito parecchio sulla decisione). Anche perché la trama sembrava piacevole: un libro che parla di libri e dell'amore per essi.
E poi però si inizia a leggere e ci si ritrova catapultati in un mondo fatto completamente di apparenze, dove l'importante non è quello che si è ma quello che gli altri pensano tu sia e dove i soldi possono comprare tutto. Gli abitanti di Fox Glen sono tutti così: fanno a gara a chi ha la casa più grande, a chi fa la festa più bella, a chi ha il figlio più bello, a chi ha più soldi. Tutti sono amici di tutti, anche se si odiano a morte. La famiglia Wells appartiene a questa comunità: il marito Frances è un imprenditore che si è arricchito con il business dei reggiseni, la moglie Gretchen ha lasciato tutto per seguirlo e ora, pur vivendo nel lusso, non passa giorno in cui non si vergogni del lavoro che fa. I due hanno una figlia, Carley: una ragazzina obesa con poca autostima, che odia studiare, non ha mai letto un libro in vita sua e passa le sue giornate a guardare reality e serie tv. La madre non sopporta l'aspetto della figlia: le nasconde il cibo e le lancia continui riferimenti sul peso e sull'aspetto, unica ragione secondo lei per cui la figlia ha pochissimi amici e soprattutto motivo per cui presto perderà l'unico che ha, ovvero Hunter, ragazzo bellissimo e intelligente che tutti idolatrano. Per il suo sedicesimo compleanno, i genitori di Carley decidono di farle un regalo speciale: comprare un autore che scriva un libro per suo conto. La scelta ricade su Bree McEnroy, una giovane autrice squattrinata, con all'attivo un solo romanzo, "Scilla e Odisseo" , e vincitrice di una borsa di studio sconosciuta, consigliata ai Wells da Justin Leighton, autore di successo che vive nell'ombra da quando una sua fan, durante la presentazione di un suo libro, ha sparato ferendolo gravemente e uccidendo altre due persone. Bree non sa che Justin viva a Fox Glen e, quando lo scopre, il primo impulso è quello di fuggire. Carley e Bree stringeranno un rapporto strano durante la stesura del libro: la ragazzina a poco a poco si aprirà e prenderà consapevolezza di sé e, soprattutto, del suo rapporto con Hunter. Lei è innamorata, lui è sull'orlo del baratro in cui tutte le aspettative che gli altri hanno nei suoi confronti lo hanno trascinato: beve, cambia ragazza ogni sera ed è dipendete dal Vicodin. Ma ogni volta torna da lei, convinto che sia sufficiente chiederle scusa per poter riparare ogni cosa. Fino all'epilogo, in cui un fiore sboccia mentre un altro appassisce.
Come si può capire, la trama è davvero intricata e molto difficile da seguire, almeno finché non si riesce a capire dove voglia andare a parare l'autrice. E questo, come dicevo prima, succede intorno a pagina 200. Fino ad allora, ci si trova immersi in pagine dalla comprensione davvero difficile, in cui eventi della vita di Carley e Hunter si mescolano a quelli dei genitori e a quelli del passato di Bree e Justin. E' davvero difficile seguire la storia e la tentazione di abbandonarlo è stata molto forte. Poi però, all'improvviso, mi sono ritrovata completamente immersa nella lettura, ho iniziato a comprendere i personaggi e la loro storia, a simpatizzare per alcuni e odiarne altri e, soprattutto, a capire quale fosse il vero scopo del libro. L'amore per la lettura, che nella quarta di copertina sembra il punto nevralgico di tutto il libro, è in realtà un semplice espediente per parlare di una società triste, dove le aspettative sono più importanti della realtà e dove le apparenze nascondono l'evidenza. E non tutti sono in grado di sopravvivere in un mondo così. E a cedere sono sempre quelli ritenuti più forti. Alla fine del libro ero in lacrime. Davvero, era un po' che non mi capitava di piangere leggendo e mai più avrei pensato che sarebbe stato questo libro a farmelo fare. Ero in lacrime per Carley, che nonostante l'odio della madre e i kg di troppo ce l'ha fatta, ero in lacrime per Bree, che finalmente è riuscita a trovare la sua strada, ed ero in lacrime per Hunter, un moderno Gatsby che nessuno è stato in grado di aiutare e di salvare da se stesso.
Non vi consiglio di correre a cercare questo libro e di leggerlo assolutamente, perché superare le prime duecento pagine richiede davvero uno sforzo sovraumano, che posso capire che uno non abbia voglia di compiere. Però, se per caso vi capita tra le mani, magari un'occhiata dategliela. Forse sapendo cosa vi aspetta troverete meno difficoltà di me e riuscirete ad apprezzarlo anche prima di arrivare a pagina 200.
Nota alla traduzione: ci sono diversi calchi, diversi errori e credo che parte della difficoltà della lettura sia dovuta a una traduzione zoppicante. A parte è il discorso del titolo: l'originale era "How to buy a love of reading" ed è diventato "Scrivimi d'amore"... no comment.
Titolo: Scrivimi d'Amore
Autore: Tanya Gibson
Traduttore: Valeria Bastia
Pagine: 472
Anno di pubblicazione: 2009
Editore: Frassinelli
ISBN: 978-8888320458
Prezzo di copertina: 19,50 €
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formato brossura: Scrivimi d'amore
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