Scuola, insegnanti, studenti e…. bulli, un problema quotidiana con cui i professori non possono più combattere. Un nuovo emendamento presentato e votato in commissione che prevede un nuovo metodo per lottare contro il bullismo. Il testo stabilisce infatti la costituzione di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, il cui organico servira’ all’integrazione degli alunni con ”bisogni educativi speciali”, alla prevenzione dell’abbandono e al contrasto dei ”fenomeni di bullismo”.
Nemmeno a farlo a posta, prima ancora che sia disposto il disegno di legge ecco che in Toscana a Pisa a scuola si combatte la violenza ed il bullismo con l’arte marziale del jujitsu per prevenire i fenomeni di bullismo: l’insolita iniziativa e’ stata sperimentata per tre mesi tra gli allievi di alcune classi dell’istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci di Pisa. L’iniziativa, e’ stato spiegato, mira a far acquisire ai ragazzi il senso del rispetto dell’altro e il jujitsu serve proprio per spiegare questo concetto, ma anche come forma di autodifesa.
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Cosi’ gli allievi dell’istituto tecnico sono andati in palestra portando nello zaino anche il codice penale per apprendere a quali conseguenze si va incontro compiendo reati connessi al fenomeno delbullismo. Il progetto, finanziato dalla scuola ed approvato dal consiglio di istituto, porta il nome di ”Corso propedeutico alla difesa personale ed alla prevenzione del bullismo nelle scuole medie superiori”. Con i principi delle arti marziali si formano i ragazzi al rispetto dell’altro e si abituano ad individuare i pericoli che si possono incontrare in strada o a scuola. Il corso e’ stato pensato da un istruttore di arti marziali con la collaborazione delle due insegnanti di educazione fisica dell’istituto. Accanto alla disciplina del jujitsu svolta in palestra, gli alunni hanno ricevuto nozioni basilari di normative penali e civili. ”Il nostro intento – ha detto l’istruttore di arti marziali – non e’ quello di creare combattenti o guerrieri, ma di esaltare le qualita’ fisiche e mentali degli allievi, rendendoli consci dei rischi che li circondano e trasmettendo loro conoscenze utili e a volte vitali in situazioni di pericolo, facendo nascere di pari passo valori quali il rispetto, il coraggio e l’umilta”’
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