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Scuola di cucina, facciamo i Ricciarelli

Da Simonilla @simonilla23

Scuola di cucina, facciamo i Ricciarelli

Ricciarelli
 Foto di Claudia Lovisetto

Se fate una visita a Siena è d'obbligo mangiare almeno una porzione di ricciarelli, dolce caratteristico della zona.
 Una tipicità riconosciuta anche a livello europeo, anzi, forse non lo sapete, ma i ricciarelli sono il primo prodotto dolciario italiano ad avere la tutela europea e dal 2010, la denominazione Ricciarelli di Siena ha ottenuto l'IGP.
Si tratta di un dolce antico, le cui origini ci riportano indietro di secoli. Secondo una leggenda il loro nome, ma anche il loro arrivo in Toscana, sarebbe legato a Ricciardetto Della Gherardesca, un cavaliere di ritorno dalle crociate. 

Scuola di cucina, facciamo i Ricciarelli

Giulia, Lella e i ricciarelli pronti da infornare
 Foto di Claudia Lovisetto



Sarà vero? Forse sì, forse no. L'origine, almeno alla lontana, dall'oriente sarebbe avvalorata anche da un'altra teoria, quella che vuole nel nome un richiamo alle scarpe con le punte arricciate tipiche dei sultani turchi.
Dalla leggenda alla storia. I ricciarelli sono stati sempre molto apprezzati, al punto che anche Caterina Sforza li volle sulla sua tavola il giorno delle nozze. 
Un successo quello dei ricciarelli che ha superato non solo i confini toscani, ma anche quelli italiani. Basta assaporarne uno per capire perché siano apprezzati in tutto il mondo e perché tra i souvenir più apprezzati ci sia almeno una confezione di ricciarelli, possibilmente artigianali.

Scuola di cucina, facciamo i Ricciarelli

Blogger al lavoro sotto la supervisione di Lella
Foto di Claudia Lovisetto


Dalla nostra visita a Siena però abbiamo portato a casa molto più di una scatola di ricciarelli: abbiamo imparato a farli, grazie alle lezioni di cucina di Lella Cesari Campoli e Giulia Causarano  (Info: tel. 057746609 -  [email protected]). 

Scuola di cucina, facciamo i Ricciarelli

Non è poi così difficile 
Foto di Claudia Lovisetto

Lo so che eravano a Siena per partecipare a Sette note per sette notti, ma non si vive di sola musica! E quindi ci siamo trovate con le mani in pasta a realizzare alcune delle prelibatezze della cucina senese.
 Prima i pici, poi i ricciarelli.  Basta provare e scoprirete che è più facile di quello che sembri, anche se noi, avevamo un "trucco": grazie alla guida di Lella e Giulia, che ci hanno fatto capire bene come impastare, arrotolare e tagliare, è stato un gioco da ragazzi!

Scuola di cucina, facciamo i Ricciarelli

Si lavora con soddisfazione nella cucina di Lella
Foto di Claudia Lovisetto


Per chi ci vuole provare da solo a casa, magari proprio in questo periodo pre-natalizio, ecco la ricetta che Lella e Giulia hanno accettato con piacere di condividere con noi
RicciarelliIngredienti:· 200 gr di mandorle pelate· 20 gr di mandorle amare· 200 gr di zucchero semolato· 50 gr circa di zucchero a velo· 1 fialetta di essenza di arancio· 1 albume· farina q.b.· la punta di un cucchiaino di carbonato di ammonioIo preparo per prima cosa uno sciroppo con lo zucchero semolato, quando sentendone una goccia fra le dita farà il classico filo è segno che è pronto. Polverizza bene tutte le mandorle, unisci l'essenza di arancia, il carbonato di ammonio infine l'albume e la farina q,b. Preferisco un'impasto morbido, consistente ma non troppo duro. Metti su di un tavolo lo zucchero a velo e forma un rotolo con l'impasto, ne taglio dei piccoli pezzi (di circa 30 gr) che arrotolo nelle mani, come fosse una polpettina che allungo spingendo in avanti. Usare la carta-ostia è meglio ma in alternativa può andare bene anche quella da forno. Ricopri una teglia e mettici, distanziati, i ricciarelli. Con lo zucchero rimasto, dai una bella impolverata abbondante; se hai abbastanza tempo fai riposare il tutto per una notte prima di cuocerli in forno caldo a 180° per 6-7 minuti, se ti piacciono morbidi altrimenti ti consiglio di cuocerli per 10-12 minuti.

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