1. «Tra i contatti convivono adulti, parenti, adolescenti e studenti che frequentano le classi di quegli stessi insegnanti. Dal punto di vista deontologico è una cosa oscena. Ci sono distanze che vanno rispettate».
2. «Il professore non è l’ amico e non deve essere un confidente ma è soprattutto un docente. Fare confusione in merito alla diversità dei ruoli è un elemento di assoluto disorientamento».
Una circolare che sembra seria, ma se fosse solo questo non sorgerebbero dubbi e manco polemiche, il fatto è che nel testo viene posto il divieto di usare i socialnetwork per comunicare tra docenti e studenti. A leggere i vari articoli reperiti sulla rete, sembra proprio che la circolare del preside Durì rimarchi l’importanza del ruolo dell’insegnante insomma chiacchierare con il professore non è un reato ma non è cosa da fare la sera magari con canoni linguistici poco consoni sia per il discente sia per il docente . Secondo Durì “Il professore non è l’amico e non deve essere un confidente ma è soprattutto un docente. Somiglia di più ad una figura genitoriale. Fare confusione in merito alla diversità dei ruoli è un elemento di assoluto disorientamento che può provocare uno scompenso psicologico ai ragazzi. La circolare che ho inviato costituisce un’indicazione di comportamento. Nel momento in cui un professore, a causa di una condotta non conforme alle richieste della scuola, metta a rischio il prestigio dell’istituzione e la sua autorevolezza professionale creando rapporti ambigui, confusi e inopportuni dal punto di vista educativo con i ragazzi, ne risponderà personalmente”. In fin dei conti potrebbe essere solo un invito alla prudenza per non cadere in facili virtualità.