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Scuola, la Corte di Giustizia Europea boccia l’Italia: “Si devono assumere 250mila precari”

Creato il 27 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

La Corte di giustizia europea ha bocciato il sistema delle supplenze utilizzato nella scuola statale italiana definendola “contraria al diritto dell’Unione”. “Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”, si legge nella nota della Corte di Lussemburgo.

(nonsprecare.it)

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La Corte di giustizia europea bacchetta l’Italia ed il sistema di supplenze. “La normativa italiana non prevede alcuna misura che limiti la durata massima totale dei contratti o il numero dei loro rinnovi”, inoltre “la normativa italiana non prevede alcuna misura diretta a prevenire il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato”. La sentenza della Corte segue un ricorso presentato da Raffaella Mascolo e Carla Napolitano e altri colleghi assunti in istituti pubblici come docenti e collaboratori amministrativi in base a contratti di lavoro a tempo determinato stipulati in successione. Si tratta di casi di supplenti che hanno lavorato per almeno 45 mesi, seppure non necessariamente in modo continuato, per un periodo di 5 anni.

“I precari ora possono chiedere stabilizzazione e risarcimenti allo Stato italiano”. Ora 250mila precari della scuola “possono chiedere la stabilizzazione e risarcimenti per due miliardi di euro, oltre agli scatti di anzianità maturati tra il 2002 e il 2012 dopo il primo biennio di servizio e le mensilità estive su posto vacante”. Cosi’ l’Anief, l’Associazione professionale sindacale che definisce “storica” la sentenza Ue e annuncia ricorsi per l’applicazione del principio della parità di trattamento impugnando i decreti di ricostruzione di carriera che riconoscono solo parzialmente il servizio pre-ruolo, come la tabella di valutazione dei titoli dei servizi delle domande di mobilità.

Flc-Cgil e Cobas chiedono l’immediata attuazione della sentenza. Anche Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil chiede al governo “l’immediata attuazione alla sentenza stabilizzando tutti i precari e non solo quelli iscritti nelle graduatorie a esaurimento” e annuncia che il sindacato “non si fermerà qui”, anzi, la sentenza “rafforza le ragioni dello sciopero generale del 12 dicembre”. “La sentenza è destinata a fare da apripista e dare una speranza alle centinaia di migliaia di precari che da anni coprono posti vacanti facendo funzionare le scuole, gli enti di ricerca, le università e tutte le pubbliche amministrazioni”. Per il portavoce dei Cobas Pietro Bernocchi “sarà molto difficile sfuggire a una pesantissima condanna europea”, mentre per il Codacons la sentenza “spiana ora la strada a una valanga di ricorsi”. (AGI)


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