Il Nuovo Partito Democratico
Il senatore Verdini imputato per corruzione nella vicenda dell'appalto per la costruzione dell'istituto. A febbraio già condannati in via definitiva Balducci, De Santis, Piscicelli e Fusi
La Procura di Roma ha chiesto una condanna a 2 anni di reclusione per il senatore Denis Verdini nel processo che lo vede imputato per corruzione nella vicenda dell'appalto per la Scuola Marescialli di Firenze. La richiesta è stata fatta dal pm Ilaria Calò al termine di una requisitoria durata circa due ore. Il procedimento, in cui la posizione di Verdini è stata stralciata, è quello in cui sono stati già condannati, con sentenza passata in giudicato, Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio Superiore per i lavori pubblici, Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana, l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli (salito alle cronache dopo le intercettazioni nelle quali rideva al telefono la notte del terremoto del Aquila nell'aprile 2009) e il costruttore Riccardo Fusi. Verdini si sarebbe attivato affinché Fusi venisse aiutato nei suoi affari e De Santis nominato provveditore.
LA VICENDA - Secondo le accuse, confermate nei processi di primo grado e di appello, l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e il suo braccio destro Fabio De Santis, nominato nel 2008 provveditore alle opere pubbliche di Firenze dal ministro Altero Matteoli su sollecitazione di Denis Verdini (che per questo è attualmente sotto processo per corruzione), asservirono le loro funzioni pubbliche agli interessi dell’imprenditore Riccardo Fusi, con l’intermediazione interessata di Piscicelli. Fusi era stato estromesso dall’appalto per la costruzione della Scuola Marescialli, affidato ad Astaldi.Il caso: Lo scandalo della Scuola Marescialli Un arbitrato gli aveva riconosciuto il diritto a un indennizzo ma l’imprenditore, convinto di aver subìto una ingiustizia, voleva riprendersi i lavori. Secondo le accuse, Balducci e De Santis «misero a disposizione del privato costruttore le loro funzioni pubbliche», «al punto – scrive la corte di appello – che paiono aver agito in preda ad interessi talora indistinguibili da quelli del privato corruttore». Forse il progetto sarebbe andato in porto se il 10 febbraio 2010 – esattamente sei anni fa – Balducci e De Santis non fossero finiti in carcere nell’inchiesta fiorentina sulle Grandi Opere. Tutti e due sono stati condannati in primo grado a 3 anni e 8 mesi. Piscicelli a 2 anni e 8 mesi e Fusi a 2 anni.