Oleg Nazarenko
Perchè non dia fastidio, non sia ingombrante ed esca dai binari. Affinchè io rimanga quieta, abbastanza abitudinaria e sotto controllo, lasciatemi così, non fatemi niente. Mangiare, dormire, lavorare, dialogare, esercitarmi al vivere medio. Anche il lavoro dato, lo svolgerò diligentemente. Temperatura equilibrata per un minimo dispendio energetico. Economica.
Fatemi fare l'Amore però e l'equilibrio salta. Uno zampillo rosa di alcool sulle braci sedate e in un attimo mi carico e infiammo. E' un attimo. Ogni senso s'accende ed esonda. Ogni parola si lega alle altre, spinge per uscire. Ogni colore ha nuove sfumature mai percepite, energia propulsiva s'irradia nella terra e crescono alberi verso il cielo e nuove stagioni inimmaginabili. Tutto si esprime e germoglia. Nasce dalla me stessa fertile e primavera.
E' lì che si capisce chi non regge l'onda, chi ha le mani troppo piccole per contenermi senza contorni, o limiti di occhi definiti troppo a contenere gli orizzonti che mi esplodono dentro.
Così è per me l'amore, e così è per me la conosciuta sensazione di non poter essere compresa, quando fiorisco, ma solo guardata, nel silenzio ammirato di un passo indietro. Prendo la scena senza volerlo perchè vorrei solo donarla, ma mi si avvolgono verbi e parole intorno a germogli e lacrime, baci, risa e desideri. Essere così è quello che sono. Non esserlo è essere altra. Mi dispiace di saper essere solo così, opulenta e turbolenta, immobile e avvolgente, propulsiva e creativa. Vorrei per te respirare piano, non agitarmi, sedare le forze interiori che mi scuotono l'anima, per non turbare il tuo avvicinarti, mentre provi a stare accanto a questa mia piena Natura.
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